Dopo l’intervento di Renzi, al Meeting di Cl tocca al ministro dell’Economia. Il quale a proposito del taglio delle tasse annunciato dal premier conferma: "Prossimi passi casa e redditi bassi". Poi annuncia: "Allo studio sgravi per il Sud". E sulla Cina: "Non dobbiamo spaventarci se cresce meno"
Nella "sequenza" con cui il governo prevede tagli di tasse nel 2014-2018, dopo gli 80 euro per "equità sociale" e misure su "lavoro e crescita dell' occupazione", i prossimi passi saranno "sostegno alle imprese e alle famiglie sulle tasse sulla casa”. “Poi vogliamo tornare ad aiutare le imprese e i redditi più bassi". Il giorno dopo l’intervento del premier Matteo Renzi, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini è la volta del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.
“Collocare interventi su tasse in contesto ampio” - Gli interventi sulle tasse vanno "collocati in un contesto ampio, questo è lo sforzo che il governo sta seguendo", ha detto Padoan, aggiungendo che ci sono "pilastri diversi": dalla "grande agenda di riforme strutturali", "la finanza pubblica", "l'enorme onere del debito". Poi gli investimenti e le agevolazioni fiscali per "chi rischia le proprie risorse per creare ricchezze e occupazione”.
“Pensare ad agevolazioni fiscali per il Sud” - Per l'emergenza Mezzogiorno, nell'ambito della legge stabilità, il governo vuole "anche cercare di capire come, nel vincolo delle risorse disponibili, si possano immaginare agevolazioni fiscali per il Sud", ha poi spiegato Padoan ricordando che bisogna fare attenzione alla "disciplina sugli aiuti di Stato”.
“La Cina non deve spaventare” - Quanto invece allo spauracchio cinese che sta spaventando i mercati di tutto il mondo, il ministro dell’Economia dice: "Non ci dovremo spaventare se la Cina crescerà meno”, l'Europa "deve contare soprattutto su se stessa, e su cosa puntare per crescere di più e creare più lavoro". Nel far presente che la instabilità finanziaria in Cina è legata ad una bolla speculativa, Padoan ha spiegato che "la vera questione di cui preoccuparci è se la Cina smetterà di crescere". "Un rallentamento - ha osservato – era già nei fatti, l'economia cinese si sta trasformando, sta diventando più matura”.