Candidati, slogan e testimonial: le curiosità delle elezioni

Politica

Pietro Pruneddu

Elisabetta Meucci, candidata del Pd in Toscana, in un fotomontaggio con Michelle Obama realizzato per la sua campagna elettorale (foto Ansa)
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Una campagna elettorale all'insegna delle stranezze: dal Comune senza aspiranti sindaci a chi si fa pubblicità sfruttando omonimie, passando per la raccolta fondi tra i tavoli delle pizzerie. Ecco aneddoti e storie particolari a pochi giorni dal voto

Candidati curiosi, testimonial famosi (ma a loro insaputa), slogan esilaranti. È una campagna elettorale all’insegna delle stranezze, da Nord a Sud, con aneddoti degni della miglior commedia all’italiana. Il prossimo 31 maggio quasi 23 milioni di persone sono chiamate alle urne per rinnovare 7 Consigli regionali e più di mille Consigli comunali, compresi una ventina di capoluoghi. Ma oltre la politica e i programmi ci sono le storie, in una sceneggiatura che va dal comico al grottesco.

Il paese senza candidati e quello con 20 liste - Storie agli antipodi sono quelle di Platì e Gela. Il piccolo paesino in provincia di Reggio Calabria, tre proscioglimenti per le infiltrazioni della ‘ndrangheta negli ultimi 12 anni, non avrà un sindaco. Nessuna candidatura, se non quella di Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd, arrivata però oltre la scadenza dei termini di presentazione delle liste. Nel Comune calabrese le elezioni non si svolgeranno, mentre in due paesini in provincia di Palermo la scheda elettorale sarà particolare e conterrà solo un nome. A Caltavuturo e Lascari c’è in lizza soltanto un candidato. Ma perché l’elezione sia valida è necessario che si rechino alle urne la metà più uno degli elettori, altrimenti si andrà al commissariamento. Situazione che difficilmente si verificherà in altre realtà dove invece le liste dei candidati sono chilometriche. A Gela, provincia di Caltanissetta, città del governatore siciliano Rosario Crocetta, sono ben 11 gli aspiranti alla poltrona di primo cittadino, con 600 aspiranti consiglieri (per 30 posti) e 20 liste in lizza. Data la popolazione di 76 mila persone c’è un candidato ogni 127 abitanti.

Comune più piccolo - Il comune più piccolo che andrà al voto è Castelmagno, in provincia di Cuneo. Due liste in corsa si contenderanno i voti degli appena 77 abitanti del paesino. Per 6 Comuni, invece, questa tornata elettorale sarà la prima nella loro storia. Si tratta di nuove realtà nate nel 2015 dalla fusione di 16 piccoli centri. Ecco quindi l’esordio alle urne per Valvasone Arzene, in Friuli Venezia Giulia; La Valletta Brianza, in Lombardia; Sillano Giuncugnano, in Toscana; Predaia, San Lorenzo Dorsino e Valdaone in Trentino-Alto Adige.

Omonimi e testimonial vip - In politica, si sa, fanno comodo il cognome e gli endorsement delle celebrità. Alla prima categoria appartiene la vicenda di Antonella Laricchia, candidata del M5S alla presidenza della Regione Puglia. Omonima ma non parente del colonnello Vitantonio Laricchia, popolare metereologo televisivo, ha pensato di sfruttare la coincidenza per creare manifesti da diffondere sul web con lo slogan “L’importanza di chiamarsi Laricchia: entrambi annunciano bel tempo in Puglia”. Il colonnello, che già aveva diffidato i grillini dall’usare il proprio nome per scopi elettorali, ha dato mandato al suo avvocato per tutelarsi anche in sede legale.

Miracoli di Photoshop - Con Photoshop si fanno miracoli, ma in Campania la prassi del testimonial famoso è degenerata. Tante le foto di personaggi noti immortalati col candidato di turno. Al punto che il vescovo di Aversa (Caserta) monsignor Angelo Spinillo, vicepresidente della CEI, ha dovuto diffondere una nota ufficiale per prendere le distanze da materiale di propaganda in cui compare il suo volto. Il riferimento è a un’immagine in cui un candidato di Caivano ha pensato bene di usare uno scatto insieme al vescovo accompagnato il tutto con un messaggio di Papa Francesco. Qualcosa di simile era accaduto pochi giorni fa all’ufficio stampa del Napoli, costretto a un comunicato in cui si chiariva l’estraneità dei propri calciatori con la campagna elettorale. In questo caso la vicenda prende spunto da un manifesto dell’avvocato Angelo Pisani, candidato alle Regionali con Stefano Caldoro nonché legale di Maradona in Italia, che ha affiancato la sua immagine a quella del bomber Gonzalo Higuain. Secca la replica della società: “Mai concessi i diritti dei nostri giocatori per propaganda elettorale”. E il volantino è stato rimosso dai social.
Meno velenosa e più ironica la campagna in Toscana di Elisabetta Meucci che ha usato il fotoritocco per apparire mentre si fa un selfie con Obama o si scambia i regali con la regina Elisabetta. In questo caso difficilmente arriveranno diffide legali dalla Casa Bianca o da Buckingham Palace.

Campagne elettorali alternative
- Colpire gli elettori ad ogni costo è la chiave per farsi notare (e votare). Tra i più fantasiosi ci sono alcuni candidati alle regionali toscane. La scrittrice Cristina Gimignani, nelle liste di Forza Italia, ha pubblicato su Facebook un “romanzo elettorale a puntate” con un’eroina fantasy che le somiglia. Il candidato della Lega Nord Federico Bussolin ha invece scelto di fare una canzone rap intitolata “Grida forte Toscana” in cui attacca il Pd a forza di rime. Il Movimento 5 Stelle, invece, ha deciso di darsi al cibo. In diverse città è stata lanciata l’iniziativa “Il Parlamentare che ti serve”, in cui deputati e candidati regionali del movimento si sono improvvisati camerieri per fare due chiacchiere con gli elettori. Qualcosa di simile è stato replicato in altre zone. A Firenze nel menù c’era la pappa al pomodoro, in Liguria le trofie al pesto, in Campania i pentastellati hanno servito ovviamente la pizza. Qui si segnala anche un’iniziativa di crowdfunding abbastanza curiosa ad opera della candidata alla presidenza Valeria Ciarambino. Dopo aver ricevuto in dono un presepe campano da un artista lo ha messo in vendita su eBay per finanziare il Movimento.

Arbitri, tronisti, pugili: candidati per tutti i gusti
- Alla fine i protagonisti sono loro: i candidati. Migliaia di volti, sconosciuti o noti, fanno capolino sui manifesti e nelle schede elettorali. Tra le facce popolari si segnala la sfida calcistica ad Arezzo dove l’ex arbitro Paolo Bertini è contrapposto all’ex terzino Amedeo Carboni. Sempre nel Comune toscano ecco l’ex concorrente di Masterchef Gabriele Costantino, mentre a Quartu San’Elena corre l’ex tronista Serena Enardu. Non ce l’ha fatta invece Claudio Chiappucci. L’ex ciclista e la sua lista (di cui era candidato sindaco a Saronno) sono stati esclusi dalla corsa elettorale per inadempienze nella presentazione dei documenti. Un altro nome conosciuto è quello di Eleonora Brigliadori, attrice che si ritrova capolista dei Verdi alle regionali in Campania. Sempre all’ombra del Vesuvio si assisterà alla sfida tra due generali. Carmine De Pascale, ex comandante del secondo Fod, il comando delle forze operative Difesa che hanno sede nella Italia Meridionale, guida la lista "De Luca presidente” e se la vedrà contro Giorgio Piccirillo, già vicecomandante generale dell’Arma dei carabinieri e direttore dell’Aisi, ora nella lista del Nuovo centrodestra al fianco del governatore uscente Stefano Caldoro.

Dalla Toscana alla Campania -
In Toscana spunta il nome di Lenny Bottai, pugile 37enne detto Mangusta, famoso per una foto realizzata a Las Vegas in cui mostrava il pugno chiuso e indossava una t-shirt con scritto “No Jobs Act”. In Campania, invece, è candidato Dario D’Isa, figlio del magistrato di Cassazione che nel 2013 ha firmato la condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale. La stranezza, scrive Il fatto quotidiano, è che corra proprio con Forza Italia a fianco di Caldoro.

Candidati improbabili -
Meritano infine una menzione alcuni casi segnalati da La Stampa: il forzista Raffaele Cardamuro, responsabile napoletano per l’emergenza abitativa, la cui casa è stata rasa al suolo in quanto abusiva. Oppure l’eclettico Gerardo Bevilacqua, in corsa per diventare sindaco a Cerignola, che promette di abolire la disoccupazione perché da ragazzo era “un ladro di galline” e ai giovani ladri non si dà la galera ma un lavoro. La realtà supera sempre la fantasia. Più che una campagna elettorale sembra un film di Totò o uno sketch di Cetto La Qualunque.

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