Ventitré anni fa la strage in cui morirono Falcone, la moglie e tre agenti della scorta. Cerimonia a Palermo, nell'aula bunker dell'Ucciardone. Il capo dello Stato: "Fu una ferita profonda". Il premier su Twitter: "Non dimentico"
Mattarella: "Mafia può essere sconfitta" - Il presidente della Repubblica ha poi anche ribadito che "noi siamo qui, anzitutto, per dire che la mafia può essere sconfitta. Siamo qui per rinnovare una promessa: batteremo la mafia, la elimineremo dal corpo sociale perché è incompatibile con la libertà e l'umana convivenza".
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— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) 23 Maggio 2015
Mattarella: "Calcio scommesse una vergogna da estirpare" - Il capo dello Stato ha inoltre citato anche il recente scandalo sul calcioscommesse, osservando come il fatto "che mafie di varia natura cerchino di modificare l'andamento delle partite e di lucrare sulle scommesse è una vergogna". "Questa metastasi - ha aggiunto - va estirpata con severitàe rapidità". Il presidente della Repubblica ha quindi speso parole a favore del ddl anticorruzione, approvato pochi giorni fa: "Non spetta al presidente della Repubblica valutarne il merito. Osservo che, anche da parte di coloro che sollecitano misure ulteriori, si riconosce il passo avanti compiuto".
Mattarella: "Senza crescita regioni del Sud l'Italia in coda alla Ue" - Mattarella ha poi ricordato come "la nuova questione meridionale è una questione nazionale perché da essa dipende il nostro futuro e la collocazione dell'Italia in Europa". "Senza una nuova crescita delle regioni del Sud - ha aggiunto Mattarella - l'Italia finirà in coda all'Unione europea. Senza un investimento nell'innovazion del Sud, e nei suoi giovani, la possibilità stessa di un nuovo sviluppo sostenibile sarà molto indebolita anche nel resto d'Italia". "E senza sviluppo, senza fiducia - ha sostenuto ancora Mattarella - il rischio delle mafie sarebbe destinato a crescere. Per compiere questo salto molto dipende dalle politiche pubbliche, comprese quelle europee - considerato che i fenomeni criminali più gravi superano agevolmente i confini nazionali - ma molto dipende anche dalla società. Dalle forze che risulteranno trainanti. Dai valori che prevarranno. Molto dipendera' dall'affermazione della legalità, in tutti gli ambiti della vita sociale".
Renzi su Twitter - L'intervento di Mattarella si inserisce nelle celebrazioni in corso per il 23esimo anniversario della strage di Capaci, dove persero la vita Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, oltre agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Anche il premier Matteo Renzi è intervenuto su Twitter per ricordare le vittime della strage.
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro #ionondimentico
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 23 Maggio 2015
Il ricordo di Grasso - Nell'aula bunker anche Pietro Grasso, che era stato giudice a latere nel maxiprocesso contro la mafia e che aveva partecipato alla stesura della monumentale sentenza che inflisse oltre 2600 anni di reclusione. Il presidente del Senato ha affidato a Facebook il suo ricordo personale di Falcone, scrivendo che "insieme a Paolo (Borsellino, ndr) hai rappresentato e rappresenti la competenza, la dedizione, la rettitudine, l'amore per il proprio Paese di cui sono capaci i grandi uomini, quelli che, con l'esempio, riescono a convincerti che anche le cose più difficili e apparentemente senza speranza, come sconfiggere la mafia, possano accadere".
Manifestazioni in sette piazze italiane - Oltre alla cerimonia istituzionale nell'aula bunker, circa 40 mila ragazzi hanno affollato sette piazze in tutta Italia, da Milano a Corleone, per ricordare con incontri, cartelloni e spettacoli il sacrificio di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della mafia.