Via libera a Montecitorio alla riforma della legge elettorale. Boschi: "Missione compiuta". Renzi: "Avanti con umiltà". Le opposizioni non hanno partecipato al voto. Pd spaccato. Fassina: "Legge nasce con difetto di legittimità politica". VIDEO
Soddisfazione dal governo - "Missione compiuta. Il governo ha mantenuto l'impegno. Abbiamo promesso, abbiamo mantenuto" ha detto il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ai cronisti dopo l'approvazione. Per poi esultare anche su Twitter
Ci hanno detto "non ce la farete mai". Si erano sbagliati, ce l'abbiamo fatta! Coraggio Italia, è #lavoltabuona
— maria elena boschi (@meb) 4 Maggio 2015
Dello stesso tenore il commento, sul social network, del premier Renzi
Impegno mantenuto, promessa rispettata. L'Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umiltà e coraggio. È #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 Maggio 2015
Pd spaccato - Le opposizioni non hanno partecipato al voto, lasciando l’Aula durante le dichiarazioni dell’esponente Pd Guerini. I voti contrari sono dunque imputabili in buona parte alla minoranza interna del Pd contaria alla legge. Il governo aveva superato la settimana scorsa tre voti di fiducia sulla riforma elettorale con 352 sì la prima volta, 350 la seconda e 342 la terza (con affluenza decrescente). Nel Pd fino a 38 deputati non avevano partecipato agli scrutini in segno di dissenso.
Bersani: "60 no è dato politico". Fassina: "Difetto di legittimità" - Tra le voci contrarie quella dell'ex segretario Pier Luigi Bersani: "Un dissenso - dice - abbastanza ampio, mi sembra di capire. Adesso, cosa fatta capo A. C'è un dato politico, l'approvazione con i sessanta contrari". "Questa legge non è condivisa non solo dalle opposizioni, ma neanche dentro la maggioranza" e "nasce con un difetto di legittimità politica molto profondo, peggiore di quello del procellum" attacca anche Stefano Fassina.
"Se 38 sfidano non votando la fiducia vuol dire che il dissenso è molto maggiore - dice l'ex capogruppo Roberto Speranza - Ma non sono i numeri ad interessarmi, il fatto è che si è approvata la legge elettorale con meno della maggioranza. Questo è il punto politico ed è quello che ho sempre detto a Renzi dall'inizio".
Di Maio (M5S): "Italiani presi in giro" - Duri i commenti dal M5S che in Aula hanno chiesto al presidente Mattarella di non firmare la legge. "Oggi è il giorno in cui gli italiani sono stati presi in giro", "nonostante la compravendita, il mercato delle vacche hanno fatto una votazione con pochissimi voti di scarto. Questa è anche una sconfitta per Renzi" dice il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. In serata inoltre l'esponente grillina Fabiana Dadone annuncia che verrà "valutato il ricorso al referedum"
Scelta civica: noi determinanti - "Il voto di oggi dimostra che se la minoranza Pd si mette di traverso, senza Scelta Civica la maggioranza alla Camera non c'è si legge invece in una nota di Scelta Civica. "E' un dato politico di assoluta rilevanza - continua il comunicato - in vista dei futuri interventi di politica economica e di rinnovamento della nostra Pubblica Amministrazione".