All'assemblea del Pd il premier Renzi lancia l'ultimatum alla minoranza: "Votare la riforma senza modifiche. Questo governo è legato a questa legge". Il capogruppo: "C'è dissenso sull'Italicum". I deputati della minoranza abbandonano l'Aula
La diretta di Sky TG24
Giunge al suo culmine lo scontro all'interno del Pd sulla riforma della legge elettorale. Nel corso di un incontro con i gruppi parlamentari, nel quale Renzi ha chiesto di votare l'Italicum "senza modifiche", il capogruppo del partito alla Camera Roberto Speranza, ha presentato le sue dimissioni a causa del "profondo dissenso" sulla nuova legge elettorale.
Speranza: "Leale al partito, ma anche alle convinzioni" - "Saro leale al mio gruppo e al mio partito ma voglio essere altrettanto leale alle mie convinzioni profonde", ha detto Speranza. "Non cambiare la legge elettorale - ha proseguito - è un errore molto grave che renderà molto più debole la sfida riformista che il pd ha lanciato al Paese". "C'è una contraddizione evidente - ha aggiunto - tra le mie idee e la funzione che svolgo e che sarei chiamato a svolgere nelle prossime ore. Per queste ragioni rimetto il mio mandato di presidente del gruppo a questa assemblea che mi ha eletto due anni fa".
Il deputato della minoranza dem Zoggia: "Dimissioni atto di coerenza"
Deputati della minoranza abbandonano l'Aula - Gianni Cuperlo ha chiesto una pausa di riflessione, dopo le dimissioni, ma Matteo Renzi ha chiesto un voto all'assemblea, ma i deputati di Area riformista, la minoranza dem a cui fa capo Roberto Speranza, hanno preferito abbandonare l'Aula. "Molti esponenti della minoranza, come Civati, Bindi, D'Attorre, Cuperlo ed io abbiamo lasciato l'assemblea del gruppo dopo la forzatura che c'e stata nel non considerare il fatto politico delle dimissioni di Speranza". Lo riferisce al telefono Stefano Fassina. Parole dure anche da Bersani, che si dice non più "disponibile ad andare avanti in questo modo, qui parliamo non solo della legge elettorale ma del nostro sistema democratico."
Renzi: "Questo governo è legato a questa legge elettorale" - In precedenza era arrivato da Renzi il pressante invito a votare l'Italicum senza modifiche, con l'avvertimento che "questo governo è legato a questa legge elettorale. Nel bene e nel male". Un richiamo diretto alla minoranza del Pd. Il governo, ha continuato, "si è fatto promotore di un documento firmato dalla maggioranza convinta. In quel documento c'era lo scambio tra l'abbassamento delle soglie in cambio del premio alla lista, anziche' alla coalizione".
Renzi: "Non esistono leggi elettorali perfette, esistono quelle che funzionano" - "La mediazione sulla legge elettorale c'è stata - ha continuato il premier - ora la nostra discussione deve essere depurata da toni di Armaggedon". L'ex sindaco di Firenze ha poi insistito spiegando che "questa non è la legge elettorale perfetta, perché la legge elettorale perfetta non esiste in natura, ma esistono leggi elettorali funzionanti". Per quanto riguarda la riforma costituzionale, invece, secondo Matteo Renzi "sono possibili ulteriori modifiche".
Giunge al suo culmine lo scontro all'interno del Pd sulla riforma della legge elettorale. Nel corso di un incontro con i gruppi parlamentari, nel quale Renzi ha chiesto di votare l'Italicum "senza modifiche", il capogruppo del partito alla Camera Roberto Speranza, ha presentato le sue dimissioni a causa del "profondo dissenso" sulla nuova legge elettorale.
Speranza: "Leale al partito, ma anche alle convinzioni" - "Saro leale al mio gruppo e al mio partito ma voglio essere altrettanto leale alle mie convinzioni profonde", ha detto Speranza. "Non cambiare la legge elettorale - ha proseguito - è un errore molto grave che renderà molto più debole la sfida riformista che il pd ha lanciato al Paese". "C'è una contraddizione evidente - ha aggiunto - tra le mie idee e la funzione che svolgo e che sarei chiamato a svolgere nelle prossime ore. Per queste ragioni rimetto il mio mandato di presidente del gruppo a questa assemblea che mi ha eletto due anni fa".
Il deputato della minoranza dem Zoggia: "Dimissioni atto di coerenza"
Deputati della minoranza abbandonano l'Aula - Gianni Cuperlo ha chiesto una pausa di riflessione, dopo le dimissioni, ma Matteo Renzi ha chiesto un voto all'assemblea, ma i deputati di Area riformista, la minoranza dem a cui fa capo Roberto Speranza, hanno preferito abbandonare l'Aula. "Molti esponenti della minoranza, come Civati, Bindi, D'Attorre, Cuperlo ed io abbiamo lasciato l'assemblea del gruppo dopo la forzatura che c'e stata nel non considerare il fatto politico delle dimissioni di Speranza". Lo riferisce al telefono Stefano Fassina. Parole dure anche da Bersani, che si dice non più "disponibile ad andare avanti in questo modo, qui parliamo non solo della legge elettorale ma del nostro sistema democratico."
Renzi: "Questo governo è legato a questa legge elettorale" - In precedenza era arrivato da Renzi il pressante invito a votare l'Italicum senza modifiche, con l'avvertimento che "questo governo è legato a questa legge elettorale. Nel bene e nel male". Un richiamo diretto alla minoranza del Pd. Il governo, ha continuato, "si è fatto promotore di un documento firmato dalla maggioranza convinta. In quel documento c'era lo scambio tra l'abbassamento delle soglie in cambio del premio alla lista, anziche' alla coalizione".
Renzi: "Non esistono leggi elettorali perfette, esistono quelle che funzionano" - "La mediazione sulla legge elettorale c'è stata - ha continuato il premier - ora la nostra discussione deve essere depurata da toni di Armaggedon". L'ex sindaco di Firenze ha poi insistito spiegando che "questa non è la legge elettorale perfetta, perché la legge elettorale perfetta non esiste in natura, ma esistono leggi elettorali funzionanti". Per quanto riguarda la riforma costituzionale, invece, secondo Matteo Renzi "sono possibili ulteriori modifiche".