La battaglia in nome dell’Italicum si sposta in Commissione

Politica

Andrea Maggiore

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Le due anime del Pd incrociano i guantoni in vista della battaglia in Aula. Per il ministro Boschi "la legge è corretta e non necessità di modifiche". Ma la minoranza punta a cambiare l'aspetto legato ai nominati. Fi: valuteremo volta per volta

Il governo sul tavolo dell'Italicum ha puntato tutte le sue carte, ma la minoranza Pd minaccia di far saltare il banco. La legge elettorale che oggi 8 aprile è arrivata in commissione Affari costituzionali a Montecitorio e che sbarcherà in Aula il 27 aprile, deve fare i conti con il tira e molla della maggioranza renziana da un lato e la sinistra dem dall'altro.

I primi hanno fretta di chiudere la partita alla Camera per evitare le trappole del Senato, dove i numeri sono molto più ballerini. "La direzione del partito ha deciso e ha già dato un indirizzo. Per noi la legge è corretta, funziona, va bene, non ha necessità di modifiche", avverte Maria Elena Boschi. Sull'eventuale turn over in Commissione dei rappresentanti della minoranza la ministra non si sbilancia. "E'  prematuro - replica Boschi - affrontare ora questo argomento. Inoltre è il capogruppo che decide queste cose".

Per la minoranza Pd la modifica dell'Italicum è diventata una questione prioritaria soprattutto per quel che riguarda i nominati con le liste bloccate. Se l'obiettivo venisse centrato, i pasdaran antirenziani potrebbero giocarsi il tutto per tutto al Senato, proprio quello che Renzi vuole evitare per non affondare nelle sabbie mobili di palazzo Madama.

Archiviato il patto del Nazareno, Francesco Paolo Sisto di Forza Italia, è sicuro che gli azzurri avranno piena agibilità politica nell'interesse del Paese. "La libertà di ciascun deputato è capace di manifestarsi nelle forme del voto favorevole, contrario o dell'astensione". "Può sembrare una banalità - precisa Sisto - ma non lo è assolutamente. Forza Italia valuterà volta per volta, emendamento per emendamento, articolo per articolo, quanto il nuovo  testo sia compatibile con il suo Dna".

Le opposizioni contrarie all'Italicum potrebbero saldarsi con la minoranza Pd per provare a fare lo sgambetto in aula e il Movimento 5 stelle suona la carica. Il grillino Danilo Toninelli non le manda a dire: "Renzi sto schifo di legge se la può votare da solo. Alla faccia del Parlamento e dei cittadini che credono ancora nella democrazia e a cui Renzi lo sta mettendo nel lato B".

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