L'apertura del leader del M5S: "Disponibili al dialogo anche con il Pd e con il presidente Mattarella". Di Maio a Sky TG24: "Nessuna svolta, sempre pronti a confrontarci". Il ministro Boschi: "Il no era sempre da parte loro"
"Siamo pronti al dialogo con tutti, anche con il Pd, sul reddito di cittadinanza e la riforma della Rai". Intervistato dal Corriere della Sera, Beppe Grillo apre al confronto su due temi chiave per il M5S. Perché "la povertà va affrontata come una malattia, non come un reato". Sulle Regionali: "le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente". Grillo ritiene "assolutamente" possibile aprire un dialogo con il presidente della Repubblica Mattarella, che descrive come "un garante della Costituzione molto preparato". La reazione del governo è affidata al ministro Boschi: "Noi siamo sempre stati aperti al dialogo con i 5 Stelle - dice - il no era sempre da parte loro".
Il reddito di cittadinanza - Nell'intervista Grillo torna a parlare del reddito di cittadinanza: "E' vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile", spiega: "E' destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari" e "chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito". Le coperture - a suo avviso - si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d'azzardo e da una patrimoniale: ci sono "persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l'1% a questo scopo non credo siano contrari.
Di Maio a Sky TG24: "Disponibilità al dialogo c'è sempre stata" - Concetti ribaditi a SkyTG24 da Luigi Di Maio che però non vuole sentire parlare di nuova fase: "Il reddito di cittadinanza sarebbe stata già legge se fossimo stati al governo - dice - Siamo all'opposizione ma è nostro dovere comunque realizzare quel programma". "La disponibilità al dialogo - conclude Di Maio - c'è sempre stata"
L'avanzata della Lega - Sull'avanzata della Lega si limita a dire: "E' stata al governo, è artefice del patto di Dublino e ha investito fondi in Tanzania. La gente è confusa, andiamo sul palco e diciamo tutti la stessa cosa, ma noi abbiamo sempre fatto le cose che abbiamo detto". Per la imminente campagna elettorale cambio di strategia: "Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim'ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006". E sui divieti di andare in tv dice di preferire sempre la Rete, ma "capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io".
Il reddito di cittadinanza - Nell'intervista Grillo torna a parlare del reddito di cittadinanza: "E' vedere il mondo del lavoro in un altro modo, è un diritto civile", spiega: "E' destinato a chi perde il lavoro, a chi non lo raggiunge. Sono 780 euro al mese, ma varia a seconda del numero dei componenti familiari" e "chi ne usufruisce segue un percorso con lo Stato. Gli si offrono due-tre lavori, se non li accetta, perde il reddito". Le coperture - a suo avviso - si potrebbero ricavare dalle spese per gli armamenti, dal gioco d'azzardo e da una patrimoniale: ci sono "persone che hanno 2-3 milioni di euro di reddito. Se gli prendi lo 0,5-l'1% a questo scopo non credo siano contrari.
Di Maio a Sky TG24: "Disponibilità al dialogo c'è sempre stata" - Concetti ribaditi a SkyTG24 da Luigi Di Maio che però non vuole sentire parlare di nuova fase: "Il reddito di cittadinanza sarebbe stata già legge se fossimo stati al governo - dice - Siamo all'opposizione ma è nostro dovere comunque realizzare quel programma". "La disponibilità al dialogo - conclude Di Maio - c'è sempre stata"
L'avanzata della Lega - Sull'avanzata della Lega si limita a dire: "E' stata al governo, è artefice del patto di Dublino e ha investito fondi in Tanzania. La gente è confusa, andiamo sul palco e diciamo tutti la stessa cosa, ma noi abbiamo sempre fatto le cose che abbiamo detto". Per la imminente campagna elettorale cambio di strategia: "Nelle liste per le Regionali abbiamo persone di prim'ordine. Le piazze non funzionano più. Resteremo sotto il palco, staremo a contatto con la gente. Io già faccio gli autogrill, mi sento un attivista come lo ero nel 2005-2006". E sui divieti di andare in tv dice di preferire sempre la Rete, ma "capisco che ci sia una fetta di elettorato che si informa con i canali tradizionali. Può essere che forse abbia sbagliato io".