Il leader del Carroccio non va al Quirinale e decide di presentare al Comune la manifestazione anti-Renzi. Protesta Sel. Poi torna sulle Regionali in Veneto: "Il sindaco di Verona potrà candidarsi dopo. Chi contesta il governatore è fuori"
Il sindaco di Verona, Flavio Tosi, non è fuori della Lega e non rischia. A dirlo è il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, rispondendo con due perentori "no" a chi gli chiede se l'esponente veronese "sia fuori dal partito o rischi di esserlo", dopo la possibilità, non esclusa dallo stesso Tosi, di candidarsi contro il governatore uscente Luca Zaia alle Regionali in Veneto. "Tosi – aggiunge Salvini - potrà fare il governatore dopo il secondo mandato di Zaia. A me importa solo la conferma di Zaia alla guida del Veneto. Non ci sono due anime, ci sono solo i militanti veneti che vogliono eleggere Zaia”. Poi però Salvini torna a ribadire "che chiunque metta in discussione altri 5 anni di buon governo in Veneto si mette fuori dalla Lega".
E Zaia nelle stesse ore aggiunge: "Non è mai accaduto che l'allenatore stia con la squadra avversaria".
Tosi: "Candidarmi? Aspetto di vedere se regole saranno rispettate" - Nella querelle interviene, ai microfoni di Sky TG24 ,anche il diretto interessato. "Aspetto di vedere se le regole verranno rispettate" dice il sindaco di Verona, Flavio Tosi, alla domanda se intende candidarsi alle regionali in Veneto. "Il dibattito - ribadisce - è nato sul rispetto delle regole, perché in Veneto è giusto decida la Liga Veneta. Il problema non è Zaia, ma ognuno ha le sue competenze. Le liste le fanno le regioni per le regionali, il comune per le comunali. Nessuno ha messo in discussione Zaia, ma il fatto che Milano abbia detto che le liste le faceva Milano, disattendendo le regole e lo statuto". Tosi invoca poi un centrodestra in cui vi sia spazio sia per il centro che per la destra e dove non si impongano veti.
Contestazione al Campidoglio - Salvini è stato poi contestato al suo arrivo in Campidoglio a Roma per presentare la sua manifestazione di sabato prossimo a Roma. "Salvini a casa, via i razzisti dalla Capitale", si è letto in uno striscione esposto da alcuni militanti di Sel. "Non sei il benvenuto", hanno uralto i militanti. “Io rispetto il pensiero di chi contesta. Spero che i cortei" contro la Lega "siano pacifici e che chi deve garantisca la sicurezza", ha replicato a sua volta. A chi gli domanda se con la Lega scenderà in piazza anche Casa Pound, il leader del Carroccio ha replicato: "Con tante altre persone. In piazza sabato andranno avvocati professionisti, lavoratori, gente di destra, di sinistra, grillini. Io non chiedo tessera di partito".
Delegazione leghista al Quirinale - Nelle stesse ore una delegazione leghista ha incontrato il presidente ella Repubblica Mattarella. "Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di farsi promotore presso la presidenza del Consiglio affinché si abbia maggiore rispetto nei confronti dei parlamentari – hanno detto il capogruppo della Camera, Massimiliano Fedriga, che era accompagnato dal suo omologo al Senato, Gianmarco Centinaio - Faccia capire al dittatorello Renzi che siamo in una democrazia e deve rispettare il Parlamento".
E Zaia nelle stesse ore aggiunge: "Non è mai accaduto che l'allenatore stia con la squadra avversaria".
Tosi: "Candidarmi? Aspetto di vedere se regole saranno rispettate" - Nella querelle interviene, ai microfoni di Sky TG24 ,anche il diretto interessato. "Aspetto di vedere se le regole verranno rispettate" dice il sindaco di Verona, Flavio Tosi, alla domanda se intende candidarsi alle regionali in Veneto. "Il dibattito - ribadisce - è nato sul rispetto delle regole, perché in Veneto è giusto decida la Liga Veneta. Il problema non è Zaia, ma ognuno ha le sue competenze. Le liste le fanno le regioni per le regionali, il comune per le comunali. Nessuno ha messo in discussione Zaia, ma il fatto che Milano abbia detto che le liste le faceva Milano, disattendendo le regole e lo statuto". Tosi invoca poi un centrodestra in cui vi sia spazio sia per il centro che per la destra e dove non si impongano veti.
Contestazione al Campidoglio - Salvini è stato poi contestato al suo arrivo in Campidoglio a Roma per presentare la sua manifestazione di sabato prossimo a Roma. "Salvini a casa, via i razzisti dalla Capitale", si è letto in uno striscione esposto da alcuni militanti di Sel. "Non sei il benvenuto", hanno uralto i militanti. “Io rispetto il pensiero di chi contesta. Spero che i cortei" contro la Lega "siano pacifici e che chi deve garantisca la sicurezza", ha replicato a sua volta. A chi gli domanda se con la Lega scenderà in piazza anche Casa Pound, il leader del Carroccio ha replicato: "Con tante altre persone. In piazza sabato andranno avvocati professionisti, lavoratori, gente di destra, di sinistra, grillini. Io non chiedo tessera di partito".
Delegazione leghista al Quirinale - Nelle stesse ore una delegazione leghista ha incontrato il presidente ella Repubblica Mattarella. "Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di farsi promotore presso la presidenza del Consiglio affinché si abbia maggiore rispetto nei confronti dei parlamentari – hanno detto il capogruppo della Camera, Massimiliano Fedriga, che era accompagnato dal suo omologo al Senato, Gianmarco Centinaio - Faccia capire al dittatorello Renzi che siamo in una democrazia e deve rispettare il Parlamento".