Per l'esponente della minoranza Pd il "modo sbrigativo e offensivo" con cui è stato trattato l'ex segretario Cgil, "non aiuta a costruire un clima positivo" per l'elezione del capo dello Stato. E sul decreto fiscale: "Regalo agli evasori". AUDIO
L'addio di Sergio Cofferati al Pd, unito al 'caso' del decreto fiscale, "certamente non aiutano a costruire un clima positivo" per il voto sul successore di Giorgio Napolitano. Così Stefano Fassina, che, ai microfoni di Sky TG24 parla di "fatti gravissimi che pesano" e sottolinea "il modo sbrigativo e irrispettoso con il quale è stato affrontato il caso Liguria".
Qui, accusa l'esponente della minoranza Pd, Cofferati ha deciso di lasciare il partito in dissenso con la decisione della vincitrice delle primarie Raffaella Paita di "allearsi con la destra". Un addio, quello di Cofferati, che non resta senza strascichi, dato che i "civatiani" hanno annunciato che non voteranno Paita alle elezioni regionali, ma lavorano per preparare un'altra lista.
Fassina usa parole dure anche sul decreto fiscale messo dal governo in "stand-by" e che, se non verrà modificato, porterebbe anche Berlusconi a beneficiare della depenalizzazione dei reati fiscali. Fassina parla di "un grande regalo a grandi evasori", tanto più inaccettabile per le "conseguenze politiche che ha per il capo dell’opposizione", che è colui che deve partecipare alla "scelta del presidente della Repubblica, alla scrittura della legge elettorale e alla riforma del Senato".
Qui, accusa l'esponente della minoranza Pd, Cofferati ha deciso di lasciare il partito in dissenso con la decisione della vincitrice delle primarie Raffaella Paita di "allearsi con la destra". Un addio, quello di Cofferati, che non resta senza strascichi, dato che i "civatiani" hanno annunciato che non voteranno Paita alle elezioni regionali, ma lavorano per preparare un'altra lista.
Fassina usa parole dure anche sul decreto fiscale messo dal governo in "stand-by" e che, se non verrà modificato, porterebbe anche Berlusconi a beneficiare della depenalizzazione dei reati fiscali. Fassina parla di "un grande regalo a grandi evasori", tanto più inaccettabile per le "conseguenze politiche che ha per il capo dell’opposizione", che è colui che deve partecipare alla "scelta del presidente della Repubblica, alla scrittura della legge elettorale e alla riforma del Senato".