L’europarlamentare che aveva denunciato irregolarità nella consultazione vinta da Raffaella Paita dice addio al partito: "Di fronte a fatti di questo genere non posso più restare". E a Sky TG24 attacca: "Con i fascisti non voglio avere niente a che fare"
"In questa situazione, per rispetto ai cittadini che mi hanno votato, alle mia convinzioni e ad una parte importante della mia vita, in un partito che non dice nulla su quanto accaduto in Liguria io non posso più restare", ha detto l'europarlamentare che aveva denunciato pesanti irregolarità nello svolgimento della consultazione, avvenuta l'11 gennaio scorso.
"Non fondo un nuovo partito" - "E' decisione per me difficile e dolorosa - ha aggiunto - perché sono uno dei 45 fondatori del Pd. Vi lascio immaginare con quale fatica sono arrivato a questa conclusione". “Esco dal Pd e non lo faccio per fondare un altro partito", ha però assicurato.
A Sky TG24: "Con i fascisti non ci sto" - “Quello che veniva presentato come un caso eccezionale, un governo di larghe intese, viene qui riproposto nella teorizzazione del centrodestra come invece soluzione stabile, la novità del futuro”, ha spiegato poi Cofferati a Sky TG24, criticando anche il ministro Pinotti: “Un ministro del governo Renzi è venuto qui a teorizzare la giustezza di questa scelta". Poi l'affondo: "Fascisti non pentiti si sono pronunciati per questa soluzione e hanno partecipato al processo di inquinamento [...] Ma io con i fascisti non voglio avere niente a che fare”.
Le reazioni nel Pd - Sulla scelta di Cofferati il partito si divide. "L'ho sentito questa mattina - dice Guerini - invitandolo a riflettere. Gli ho chiesto di lavorare insieme per una proposta per la Liguria e il colloquio si era chiuso in maniera pacata e credo positiva, ma poi Sergio ha annunciato la scelta che rispetto ma non condivido". "Non posso credere che Cofferati disconosca la storia del suo partito e umili il lavoro dei militanti", afferma Debora Serracchiani. Bisogna saper perdere, attaccano renziani come Andrea Marcucci e Ernesto Carbone. Pippo Civati, che da tempo evoca lo spettro della scissione a sinistra, invita invece a riflettere: "il caso Cofferati non è un caso. I segretari liguri e genovesi del Pd Lunardon e Terrile, che hanno sostenuto Cofferati, parlano di "dolore e disagio che non è solo di Cofferati".
Annulati 13 seggi, ma confermata vittoria Paita - Dopo la denuncia di irregolarità nelle primarie liguri, il Pd nella giornata di venerdì 16 gennaio ha annunciato l’annullamento del voto in 13 seggi. Una mossa che tuttavia non ha cambiato il risultato in favore di Raffaella Paita che quindi è stata proclamata vincitrice. Il premier e segretario democratico Matteo Renzi ha dichiarato: "Le verifiche sono state fatte, ora tutti insieme per vincere". Ma a quanto pare, dopo l’annuncio di sabato 17 gennaio, senza Cofferati.
#direzionePd @matteorenzi 'Siamo l'unico partito che fa le primarie. Ora al lavoro sul programma per la #Liguria . Vogliamo vincere'
— Partito Democratico (@pdnetwork) 16 Gennaio 2015