Norma "salva-Berlusconi", Renzi blocca il decreto sul fisco

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Polemica per il provvedimento che consentirebbe all'ex Cavaliere di beneficiare della depenalizzazione. Fonti di Palazzo Chigi: il premier ha chiesto agli uffici di non procedere per il momento alla trasmissione alla Camera del testo, che tornerà in Cdm

Giallo su una norma "salva-Berlusconi" contenuta nella riforma del fisco, ora bloccata dal premier Renzi in attesa di verifiche. In un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri spunterebbe, infatti, un provvedimento che consentirebbe all'ex Cavaliere di beneficiare della depenalizzazione dei reati fiscali e quindi di tornare a candidarsi. Renzi aveva però subito smentito: "A me non risulta, è condannato in via definitiva". Precisando poi: "Se fosse così sono pronto a bloccare la legge e a cambiarla". Mossa che nella mattinata di domenica 5 gennaio viene realizzata dal presidente del Consiglio, come informano fonti di Palazzo Chigi.

"Nessuna norma ad personam" - "Di tutto abbiamo bisogno tranne che dell'ennesimo dibattito sul futuro di un cittadino, specie in un momento come questo dove qualcuno teorizza strampalate ipotesi di scambi politici-giudiziari, anche alla luce del delicato momento istituzionale che il Paese si appresta a vivere", spiegano le fonti. "Per questo il Presidente del Consiglio dei ministri ha chiesto questa mattina agli uffici di non procedere - per il momento - alla formale trasmissione alla Camera del testo approvato in Consiglio dei Ministri. La proposta tornerà prima in Consiglio dei Ministri, poi alle Commissioni, quindi di nuovo in Consiglio per l'approvazione definitiva entro i termini stabiliti dal Parlamento e cioè entro marzo 2015".

Punibilità esclusa sotto 3 per cento - La notizia della norma salva Berlusconi, anticipata dal Fatto Quotidiano, era stata riportata anche sul Corriere della Sera e Repubblica, in edicola domenica 4 gennaio (rassegna stampa, ndr). Secondo il quotidiano milanese con l'articolo 19 bis verrebbero depenalizzati i reati fiscali per omessa, infedele e fraudolenta dichiarazione. La punibilità sarebbe esclusa sotto la soglia del 3 per cento da un punto di vista penale, restando solo una sanzione amministrativa. L'ex premier Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni nell'ambito del processo Mediaset, potrebbe così chiedere la revoca della condanna ed evitare gli effetti della legge Severino.

Zanetti: "Giusto che reati di frode siano esclusi" - In merito al contenuto della norma, il sottosegretario Zanetti a Sky TG24, chiarisce che, aldilà del caso di Berlusconi,: "Il decreto è ottimo, ma è giusto che non si applichi ai reati di frode".


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