Napolitano: "Imminente conclusione del mio mandato"

Politica

Il capo dello Stato conferma l’intenzione di lasciare il Colle. Il premier Renzi assicura: "Non avremo problemi con la sua sostituzione, il Parlamento ha imparato la lezione del 2013". Ma Grillo torna ad attaccare: "Non deve dimettersi ma costituirsi"

Iniziano a delinearsi, una volta per tutte, i tempi delle dimissioni del Capo dello Stato. Non si conosce ancora la data esatta, ma di sicuro saranno presto. E' Giorgio Napolitano in persona che entra nell'argomento, parlando di fronte ai diplomatici di tutto il mondo accreditati presso il Quirinale. Di fronte ad una platea del genere, non può che farlo in modo indiretto, soft, delicato. Gettando un inciso in mezzo ad una frase dedicata ad altri concetti (video). "La prossima fine di questo anno 2014 e l'imminente conclusione del mio mandato presidenziale inevitabilmente ci portano a svolgere alcune considerazioni sul periodo complesso e travagliato che stanno attraversando l'Italia, l'Europa ed il mondo", sono state le sue parole. Le reazioni non sono mancate. Da Renzi, in primis, che assicura non ci saranno problemi per l'elezione del successore, a Grillo, che torna però ad attaccare Napolitano: "Non deve dimettersi ma costituirsi".

Renzi: "Successore nei tempi stabiliti" - Da lontano, impegnato in un vertice dell'Unione Europea, il premier Matteo Renzi ha dichiarato che il Parlamento eleggerà il successore di Giorgio Napolitano al Quirinale "nei tempi stabiliti" (VIDEO). "L'Italia, quando dovrà fare i conti con la sostituzione del presidente della Repubblica, non avrà alcun tipo di problema, perché credo che il Parlamento abbia imparato la lezione dell'aprile del 2013". Il riferimento è ai franchi tiratori che non permisero l'elezione di Romano Prodi al Colle. Professore che proprio nei giorni scorsi è stato protagonista di un faccia a faccia con il presidente del Consiglio.


Grillo: "Colpa di Napolitano se M5S non governa" - "Napolitano non si dovrebbe dimettere ma si dovrebbe costituire", ha detto invece Beppe Grillo che tra le accuse mosse al Capo dello Stato annovera quella di "aver firmato qualsiasi cosa". "Il Movimento è l'interpretazione della vita tra 20 anni, stiamo dentro una struttura dei partiti dove ci hanno messo in un angolo, si sono alleati grazie al Presidente della Repubblica. Dovevamo governare noi che avevamo preso il 25%, perché non ci hanno dato l'incarico?", ha aggiunto Grillo durante la presentazione della campagna e del referendum "Fuori dall'euro".

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