Il premier insieme al ministro Boschi a colloquio con il presidente della Repubblica: è stato esposto l'iter della riforma Senato e della legge elettorale. Intanto dopo il voto sul Jobs Act crescono le tensioni all'interno del Pd. Fibrillazioni in FI
Incontro al Quirinale tra Giorgio Napolitano e Matteo Renzi insieme al ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi. “E' stato ampiamente esposto – si legge in una nota del Colle – il percorso che il governo considera possibile e condivisibile con un ampio arco di forze politiche per quello che riguarda l'iter parlamentare dei due provvedimenti fondamentali già a uno stato avanzato di esame”.
Il percorso delle riforme - Il premier ha spiegato come intenda muoversi riguardo la riforma del Senato (approvata in prima lettura da Palazzo Madama e ora a Montecitorio) e la legge elettorale (a sua volta al Senato, dopo essere stata approvata dalla Camera mesi fa). “Un percorso - conclude la nota - che tiene conto di preoccupazioni delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali”. Come dire: sono state date assicurazioni sul metodo, che dovrà vedere il massimo coinvolgimento del maggior numero possibile di forze politiche. Ma anche sul fatto che dovrà trattarsi di una riforma equilibrata, fatta in modo organico per portare ad un nuovo sistema costituzionale omogeneo in ogni sua parte.
Le tensioni nel Pd e in Forza Italia - La cronaca della giornata, però, vede anche una certa fibrillazione all'interno del Pd e di FI. Nel Pd l'opposizione si sente offesa per gli apprezzamenti del presidente Matteo Orfini, che ha definito i suoi esponenti delle “prime donne”. Intanto Pier Luigi Bersani lancia un avvertimento: "La nostra gente non vuole scissioni, ma Renzi non faccia finta di nulla". Questo mentre Raffaele Fitto, sul versante di Forza Italia, si rivolge a Silvio Berlusconi con toni non esattamente da figliol prodigo: "Chiedo rispetto".
Il percorso delle riforme - Il premier ha spiegato come intenda muoversi riguardo la riforma del Senato (approvata in prima lettura da Palazzo Madama e ora a Montecitorio) e la legge elettorale (a sua volta al Senato, dopo essere stata approvata dalla Camera mesi fa). “Un percorso - conclude la nota - che tiene conto di preoccupazioni delle diverse forze politiche, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra legislazione elettorale e riforme costituzionali”. Come dire: sono state date assicurazioni sul metodo, che dovrà vedere il massimo coinvolgimento del maggior numero possibile di forze politiche. Ma anche sul fatto che dovrà trattarsi di una riforma equilibrata, fatta in modo organico per portare ad un nuovo sistema costituzionale omogeneo in ogni sua parte.
Le tensioni nel Pd e in Forza Italia - La cronaca della giornata, però, vede anche una certa fibrillazione all'interno del Pd e di FI. Nel Pd l'opposizione si sente offesa per gli apprezzamenti del presidente Matteo Orfini, che ha definito i suoi esponenti delle “prime donne”. Intanto Pier Luigi Bersani lancia un avvertimento: "La nostra gente non vuole scissioni, ma Renzi non faccia finta di nulla". Questo mentre Raffaele Fitto, sul versante di Forza Italia, si rivolge a Silvio Berlusconi con toni non esattamente da figliol prodigo: "Chiedo rispetto".