Dopo l’ok della Camera Palazzo Madama dovrebbe iniziare l’esame il 2 dicembre per arrivare al via libera definitivo la prossima settimana. Ancora tensioni nel Pd, dopo che ieri alcuni dissidenti hanno lasciato l’Aula. Scintille tra Orfini e Cuperlo
Camusso: “Valuteremo anche ricorso Ue” - Intanto, il segretario della Cgil Susanna Camusso rende noto che la Cgil valuterà anche il ricorso in sede europea contro il Jobs Act, sulla base della Carta di Nizza sui diritti fondamentali.
#JobsAct Dopo i Decreti attuat chiederemo la verifica del rispetto art 30 e 31 della CartaUe dei Diritti fondamentali http://t.co/h3rTq1qf25
— CGIL Nazionale (@cgilnazionale) 26 Novembre 2014
L'articolo 30 stabilisce che "ogni lavoratore ha il diritto alla tutela contro ogni licenziamento ingiustificato, conformemente al diritto dell'Unione e alle legislazioni e prassi nazionali". Secondo l'articolo 31 "ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose. Ogni lavoratore ha diritto a una limitazione della durata massima del lavoro, a periodi di riposo giornalieri e settimanali e a ferie annuali retribuite".
Scintille via Facebook tra Orfini e Cuperlo - Nel Pd continuano le divisioni. E continua la scia di polemiche. Con un post su Facebook il presidente del Pd Matteo Orfini, che ieri prima del voto aveva fatto un appello all’unità del partito, conferma a Gianni Cuperlo di aver definito, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, "prime donne" i dissidenti che non hanno votato il jobs act, rincarando che quella scelta mette a rischio la vita del Pd. E sempre su Facebook arriva la replica di Cuperlo. "Primedonne? No, solo donne e uomini con le loro convinzioni e la loro coerenza".