Aggressione a Salvini, è polemica sulla scorta

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"La polizia era avvisata dei miei spostamenti" dice il leader leghista a proposito dell'agguato davanti al campo nomadi di Bologna. La Questura replica: "C'erano 80 uomini pronti, ma non ci ha comunicato l'arrivo. Ha detto che era in ritardo"

"O tutti condannano e rifiutano qualsiasi tipo di violenza, oppure io mi fermo". Il segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini torna sull'aggressione subita l'8 novembre a Bologna (fotovideo) mentre tentava di entrare nel campo nomadi di via Erbosa, dove qualche giorno prima una consigliera leghista era stata schiaffeggiata.



Polemiche sulla scorta - Sul caso, però, è ancora polemica. La Questura di Bologna fa sapere che c'erano ben 80 uomini schierati per la sicurezza di Salvini, ma che questi non avrebbe avvisato la Digos dei suoi spostamenti da Milano a Bologna, nonostante l'obbligo per chi è sottoposto a misure di protezione, di comunicare tempestivamente tempi e modalità di ogni trasferta. Tra l'altro, "l'onorevole Salvini viaggiava su un'auto privata, quando in casi del genere si deve usare un mezzo delle forze dell'ordine" afferma il questore di Bologna, Vincenzo Stingone.

La ricostruzione - In un colloquio con la Stampa, Stingone ricostruisce gli avvenimenti di sabato: "Abbiamo preso contatti con la consigliera della Lega Borgonzoni, che era in auto con Salvini, chiedendole di dirci l'orario d'arrivo al casello (di Bologna, ndr). Alle 11 non c'erano ancora, allora il capo della Digos ha chiamato, sentendosi rispondere che erano in ritardo a causa del traffico". E ancora: "Abbiamo aspettato fino alle 11,50 e il capo della Digos - prosegue Stingone - ha inviato un sms chiedendo dove fossero. Poco dopo ci hanno chiamati: erano già al parcheggio dell'ippodromo (non lontano dal campo nomadi, ndr) coi giornalisti. A questo punto ci siamo mossi, ma due minuti dopo la consigliera ci ha ritelefonato dicendo che erano stati aggrediti".

Salvini, polizia avvisata su spostamenti e orari - Ricostruzione, questa, respinta dal leader leghista che ribadisce che gli agenti erano a conoscenza dei suoi spostamenti. "Ho due figli, non è che ci goda ad avere tre ossessi che come scimmie mi saltano sul tetto della macchina" afferma a Radio24. E aggiunge: "Ma comunque vi pare che in un Paese civile, per fare il mio dovere, per verificare come vengono spesi soldi pubblici, devo essere scortato da 80 poliziotti?".

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