Renzi: incontrerò i sindacati. Ma anche loro devono cambiare

Politica

Il premier accolto a Ferrara con applausi e fischi. Poi l'annuncio: martedì vertice con Cgil, Cisl e Uil sul lavoro. Sulla situazione economica ammette: "Sarà molto difficile riuscire ad invertire i dati”. Scontro nel Pd sul numero degli iscritti

Abbiamo arrestato la caduta del Pil ma i dati sono devastanti. "Sarà molto difficile riuscire ad invertire" i dati economici, ha detto il premier a Ferrara, dove è stato contestato con un lancio di uova. "Questo è un momento molto pericoloso, dobbiamo cambiare l'Europa". "E' importante ridurre il potere della burocrazia nell'Ue". Il presidente del Consiglio ha poi annunciato che martedì incontrerà i sindacati. Intanto il ministro Padoan avverte: "l'Ue è a un bivio" e "c'è ancora il rischio che si imbocchi la strada sbagliata andando avanti con questa bassa crescita e stagnazione ancora a lungo".

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“Anche i sindacati devono cambiare” -
L'incontro con i sindacati arriverà alla vigilia del via al voto sul Jobs act in Senato, su cui incombe la fiducia. Cgil, Cisl e Uil, che già lunedì scorso avevano apprezzato l'intenzione del premier di "riaprire - per usare le sue parole - la Sala Verde" del palazzo del governo, fanno però subito notare di non saperne alcunché. Ma presto, assicurano da Palazzo Chigi, all'invito seguirà "la convocazione ufficiale". Dal palco di Ferrara Renzi è tornato però a bacchettare i rappresentanti dei lavoratori: "Mi permettete di dire che forse anche i sindacati italiani devono cambiare e non solo la classe politica". "Non è pensabile che il sindacato non abbia avuto colpe in questi anni ma c'è la responsabilità di non aver capito che la realtà sta cambiando".

Le foto della contestazione al premier




Lo scontro nel Pd sugli iscritti -
Il premier deve anche affrontare lo scontro interno al Pd che si sposta dal Jobs Act alla gestione interna del partito, anzi alla forma stessa che il partito deve assumere. La polemica è nata sul numero degli iscritti: secondo la minoranza sarebbe crollato, mentre la maggioranza nega il dato e con Renzi contrattacca ricordando di aver preso il 40% alle elezioni contro il 25% di Pierluigi Bersani.

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