Da Londra il presidente del Consiglio conferma: "Rispetteremo il 3%, ma Parigi ha ragione. Un paese libero e amico come la Francia non può essere trattato come uno scolaretto". Poi il premier assicura: "L'Italia è tornata"
Proprio perché noi rispettiamo il 3%, non accettiamo che nessuno in Europa faccia il professore trattando gli altri come studenti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 2 Ottobre 2014
Renzi: io sto con Hollande - "Io sto con Hollande", dice, se la Francia ha deciso di posticipare il rientro nei parametri del 3% "ha i suoi motivi". Precisando però che la situazione italiana è "diversa" e che Roma intende "rispettare i patti" e non sforerà il tetto del 3% sul bilancio. Resta il fatto che "un paese libero e amico come la Francia", che rappresenta la seconda potenza europea, non può essere trattato come uno scolaretto. Così come gli altri paesi europei. E l'Italia ne sa qualcosa.Pressione sulle riforme - Parole che arrivano mentre le previsioni per la crescita in Europa e nel mondo sono decisamente negative e nel giorno in cui le borse crollano. Il presidente della Bce Mario Draghi parla di previsioni di ripresa "modesta" per l'Eurozona. E la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde definisce la crescita dell'economia mondiale "mediocre". La soluzione è sempre quella: riforme - in fretta - e regole. Lo sottolinea Draghi, che invita i Paesi ad accelerare "le riforme del lavoro e le liberalizzazioni", ma anche ad usare la flessibilità rispettando le regole del patto di stabilità. I Paesi dell'area euro "non dovrebbero vanificare i progressi già conseguiti ma procedere in linea con le regole", ripete il giorno dopo l'annuncio francese. E davanti alle proteste per le strade di Napoli difende l'Eurotower: "La colpa della crisi non è della Bce".
Renzi: "L'Italia è tornata" - Ora il timore è che il tempo stia scadendo. "E ci sono alcune nubi preoccupanti all'orizzonte, tra cui quella che la crescita resti lenta per un lungo periodo di tempo", ha detto Lagarde. In serata, davanti agli investitori della City, Renzi assicura che l'Italia è tornata ("Italy is back"), che i suoi conti sono "solidi e sostenibili" e che la riforma del mercato del lavoro - a partire dall'articolo 18, che rappresenta "una mancanza di libertà per gli imprenditori" - è la più importante e urgente tra quelle a cui il governo sta lavorando: arriverà, promette, al massimo entro un mese.