De Magistris: "In Italia democrazia malata, non mi dimetto"

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Il primo cittadino, sospeso dal prefetto in seguito alla condanna di primo grado nel caso Why not, denuncia in conferenza stampa il rischio di un "regime" nel nostro Paese. E insiste: "Non lascio, la sospensione durerà massimo tre-quattro mesi". VIDEO

L'Italia è "una democrazia malata" e c'è molta "strada da fare per evitare che diventi regime". Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, nella conferenza stampa indetta dopo la sua sospensione da primo cittadino per via della condanna di primo grado nella vicenda Why not.

“Non mi dimetto - ha chiarito l'ex pm - Non perché sono legato alla poltrona, una poltrona che è pesante , con guai, problemi e tensioni. Le dimissioni sono un atto etico non richiesto da questa legalità formale che preme perché io mi dimetta" ha aggiunto. "Ho tradito i cittadini? Ho rubato, sono corrotto? No - ha proseguito De Magistris - io non ho girato la testa dall'altra parte quando, mentre facevo un'inchiesta, mi dicevano 'lascia perdere ti diamo un posto al Dap, ti trasferiamo a Napoli'".

Il periodo di sospensione dalla funzione di sindaco, poi, secondo Luigi de Magistris, "sarà breve, è una certezza. Non lampo come la trasmissione del provvedimento, che è stata rapidissima, serale persino con l'uso della Digos per notificare l'atto al presidente del Consiglio comunale in pigiama. Sarà breve, durerà poco tempo. Sono fiducioso dei ricorsi che attueremo e del processo d'appello, perché è sostanzialmente prescritto". Secondo le stime dell'ex pm, la sospensione durerà "al massimo tre/quattro mesi".
"Ho la certezza - ha sottolineato - che altri giudici possano rimediare immediatamente a questo provvedimento rapidissimo del signor prefetto e del signor ministro dell'Interno".

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