Giustizia, da Senato no alla responsabilità civile toghe

Politica

Palazzo Madama boccia l'emendamento della Lega Nord che prevedeva la possibilità di rivalersi anche sul singolo magistrato in caso di errori giudiziari. Sul voto il governo aveva posto la fiducia

Con 159 no, 70 sì e 51 astenuti l'Aula del Senato ha respinto l'emendamento, presentato dalla Lega Nord, alla legge Comunitaria sulla responsabilità civile dei magistrati, punto sul quale il governo aveva posto la questione di fiducia.

Testo era stato approvato da Camera e bocciato da commissione Senato - La decisione di porre la fiducia su un singolo emendamento si è posta dopo che il Carroccio lo aveva depositato, con richiesta di voto segreto, con oltre 22 firme, per ripristinare la norma Pini (dal nome del deputato della Lega che l'ha presentata la prima volta). Un testo che era stato approvato alla Camera e stralciato, a maggioranza, dalla commissione Politiche comunitarie di Palazzo Madama.

Prevedeva la possibilità di rivalersi sul singolo magistrato
- Passata fra le polemiche, con soli 7 voti di scarto, alla Camera, l'emendamento prevedeva che chi aveva subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario compiuto dal magistrato in violazione manifesta del diritto, o con dolo e colpa grave, avrebbe potuto valersi contro lo Stato e contro 'la toga colpevole', per il risarcimento del danno.

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