Spending review, il governo cerca tagli per 20 miliardi

Politica

Vertice a Palazzo Chigi tra il premier Renzi, il commissario alla revisione della spesa Cottarelli e il ministro dell'Economia Padoan per individuare per ogni dicastero le voci da sforbiciare. Da mercoledì giro di consultazione con i ministri

Vertice a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi, il commissario alla spending review Carlo Cottarelli, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e i ministri Lupi e Boschi per mettere a punto la strategia di taglio alla spesa pubblica che dovrebbe portare un risparmio di 20 miliardi nelle casse dello Stato per i prossimi tre anni. Un lavoro che continuerà mercoledì 10 settembre, quando il presidente del Consiglio incontrerà tutti i ministri del governo durante una serie di incontri, per individuare per ogni dicastero un 3% di spesa da sforbiciare. La parola d'ordine resta però quella di evitare tagli lineari, per andare invece a cercare sprechi e aree da razionalizzare.

Vertice a Palazzo Chigi con Cottarelli e Padoan - Mentre l'Italia si prepara a presentarsi di fronte ai partner europei all'Ecofin informale di giovedì e venerdì a Milano, dove si inizieranno a definire i mezzi per sbloccare gli investimenti usando meglio la flessibilità già esistente, nell'immediato il fuoco è puntato anche sui numeri del Pil che usciranno martedì dall'Istat. Spetterà infatti ai tecnici dell'istituto di statistica annunciare la revisione del valore del Prodotto italiano 2011 alla luce dei nuovi criteri contabili stabiliti dal sistema europeo dei Conti nazionali. A varcare la soglia di Palazzo Chigi questo pomeriggio sono stati prima Cottarelli - che alcuni danno in uscita dal suo impegno italiano per ritornare al Fmi - e poi il ministro dell'Economia Padoan, quello per le Infrastrutture Maurizio Lupi e quello per le riforme Maria Elena Boschi. Con il premier si è quindi passato al setaccio punto per punto la lista delle poste che potrebbero e dovrebbero essere tagliate.

Razionalizzazioni ministero per ministero - Sulla linea del governo che ha sempre detto di non voler procedere a tagli lineari, la geografia degli interventi  ipotizzata già nei mesi scorsi da Cottarelli abbraccia tutta la compagine della P.A. I capitoli e le strategie di intervento erano già stati in parte definiti, quando all'avvio della spending review Cottarelli ha verificato con i singoli ministeri i possibili interventi. Si parte dalla presidenza del Consiglio, per la quale è prevista tra l'altro la razionalizzazione di dipartimenti e dirigenti, e si passerà poi alle misure destinate al Ministero della Difesa e di quello dell'Interno animato, quest'ultimo, dalla recente mobilitazione delle forze di Polizia. Cottarelli ha fin dall'inizio parlato della necessità di coordinare Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza e forestali. O per gli Esteri si potrà riparlare di razionalizzazione della rete diplomatica e consolare. Nessuno escluso dunque, ciascuno dei ministeri dovrà mostrarsi disposto a presentare un proprio piano dettagliato di taglio delle spese. In questa direzione proprio oggi dal Mise hanno fatto sapere che i tecnici erano al lavoro per la propria spending review interna. C'è poi il capitolo privatizzazioni. Il governo conta di mettere in campo tutte le forze per realizzare la dismissione di quote di Eni ed Enel. Ma ovviamente ascoltando, per i tempi, "gli umori dei mercati".

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