Il leader di Ncd, nell'assemblea nazionale del partito, commenta la lettera del Cavaliere sulla riunificazione del centrodestra. Ma sottolinea: “Sulla legge elettorale il nodo è sulle preferenze”. E a Renzi dice: “Sull’articolo 18 non si scherza”
"Leggendo i giornali ci rendiamo conto che chi doveva capire ha capito il gesto di coraggio" e "ha scelto una strada del tutto diversa rispetto a quella che c'era il rischio potesse scegliere". Così Angelino Alfano, intervenendo all’Assemblea Ncd, commenta la lettera inviata ai leader dei partiti del centrodestra da Silvio Berlusconi, e pubblicata da Il Giornale, sulla riunificazione del centrodestra. Una lettera in cui il Cavaliere si dice convinto “che sia giunto il momento di riprendere, per gradi e nel rispetto delle storie di ciascuno, la strada per costruire non un cartello elettorale, che non servirebbe a nulla, ma una piattaforma politica comune in vista delle prossime scadenze elettorali”.
Alfano ricorda: "A settembre il Pdl unito era al 29%, e stare al governo per il bene del Paese era stata una scelta giustissima. Poi qualcuno si è pentito, noi 'no'”. E osserva: "Il problema è il metodo che deve far rinascere un nuovo centrodestra. Berlusconi si rivolge a noi ma noi abbiamo già risposto ad un appello, quello del popolo di sostenere il Paese e la legislatura. E' questo l'appello più caro, e lo manterremo nei 1000 giorni".
“Il nostro problema è che Renzi fa troppe cose di centrodestra” –I 1000 giorni rappresentano lo spazio in cui "valutiamo il tema delle alleanze" dice Alfano facendo presente che "siamo alternativi alla sinistra" e che "non vogliamo tornare a Canossa". Poi osserva: chi chiede a Ncd di "uscire dal governo e di mollare la stagione delle riforme" non ha capito che "il nostro problema è che c'è un Matteo Renzi che fa troppe cose di centrodestra invadendo un bacino di altri". E rivendica: "Se non ci fossimo stati noi, il Paese sarebbe già nelle mani di Grillo".
“Ncd inizia cammino centrodestra con Pi-Udc-Sc” – Sempre rispondendo a Berlusconi Alfano sottolinea: si ricostruirà un nuovo centrodestra con un processo faticoso e lungo, con la democrazia. Noi intanto iniziamo il cammino con i Popolari di Mauro, l'Udc e un pezzo di Scelta Civica, partendo da tre cose che abbiamo in comune. "Siamo alternativi alla sinistra ma non vogliamo tornare a Canossa - continua - Oggi vogliamo cominciare questa ricostruzione, vogliamo rifondare il centrodestra", ricordando che "il vecchio centrodestra è morto e non esiste più; ora il centrodestra è del tutto diverso, e si avvia un grande patto".
Legge elettorale, Alfano a Berlusconi: “Nodo è su preferenze” - Alfano però avverte: "E' venuto meno il punto più importante di tutti, quello sulla legge elettorale: quando risponderemo" a Berlusconi "lo faremo con poche righe" chiedendo una "posizione chiara sulla legge elettorale. Questo è un punto dirimente che non è risolto oggi e me ne dolgo perché era una buona occasione. Se coalizione ci dovrà essere dobbiamo capire se verrà meno il tentativo di soffocarci in culla. Sulle preferenze vogliamo capire se Forza Italia è contraria oppure no" perché "a Renzi diciamo che se il patto del Nazzareno si traduce in un patto per portare altri nominati in Parlamento abbiamo un grande problema".
Alfano a Renzi: “Sull’articolo 18 non scherziamo” – Nel suo intervento, Alfano si rivolge poi all’esecutivo. "Al governo e a Renzi diciamo chiaramente che sull'articolo 18 noi non scherziamo, non è uno slogan elettorale. Vogliamo che quel totem venga abbattuto: anche per Renzi significherebbe abbattere un vecchio totem della sinistra".
Alfano ricorda: "A settembre il Pdl unito era al 29%, e stare al governo per il bene del Paese era stata una scelta giustissima. Poi qualcuno si è pentito, noi 'no'”. E osserva: "Il problema è il metodo che deve far rinascere un nuovo centrodestra. Berlusconi si rivolge a noi ma noi abbiamo già risposto ad un appello, quello del popolo di sostenere il Paese e la legislatura. E' questo l'appello più caro, e lo manterremo nei 1000 giorni".
“Il nostro problema è che Renzi fa troppe cose di centrodestra” –I 1000 giorni rappresentano lo spazio in cui "valutiamo il tema delle alleanze" dice Alfano facendo presente che "siamo alternativi alla sinistra" e che "non vogliamo tornare a Canossa". Poi osserva: chi chiede a Ncd di "uscire dal governo e di mollare la stagione delle riforme" non ha capito che "il nostro problema è che c'è un Matteo Renzi che fa troppe cose di centrodestra invadendo un bacino di altri". E rivendica: "Se non ci fossimo stati noi, il Paese sarebbe già nelle mani di Grillo".
“Ncd inizia cammino centrodestra con Pi-Udc-Sc” – Sempre rispondendo a Berlusconi Alfano sottolinea: si ricostruirà un nuovo centrodestra con un processo faticoso e lungo, con la democrazia. Noi intanto iniziamo il cammino con i Popolari di Mauro, l'Udc e un pezzo di Scelta Civica, partendo da tre cose che abbiamo in comune. "Siamo alternativi alla sinistra ma non vogliamo tornare a Canossa - continua - Oggi vogliamo cominciare questa ricostruzione, vogliamo rifondare il centrodestra", ricordando che "il vecchio centrodestra è morto e non esiste più; ora il centrodestra è del tutto diverso, e si avvia un grande patto".
Legge elettorale, Alfano a Berlusconi: “Nodo è su preferenze” - Alfano però avverte: "E' venuto meno il punto più importante di tutti, quello sulla legge elettorale: quando risponderemo" a Berlusconi "lo faremo con poche righe" chiedendo una "posizione chiara sulla legge elettorale. Questo è un punto dirimente che non è risolto oggi e me ne dolgo perché era una buona occasione. Se coalizione ci dovrà essere dobbiamo capire se verrà meno il tentativo di soffocarci in culla. Sulle preferenze vogliamo capire se Forza Italia è contraria oppure no" perché "a Renzi diciamo che se il patto del Nazzareno si traduce in un patto per portare altri nominati in Parlamento abbiamo un grande problema".
Alfano a Renzi: “Sull’articolo 18 non scherziamo” – Nel suo intervento, Alfano si rivolge poi all’esecutivo. "Al governo e a Renzi diciamo chiaramente che sull'articolo 18 noi non scherziamo, non è uno slogan elettorale. Vogliamo che quel totem venga abbattuto: anche per Renzi significherebbe abbattere un vecchio totem della sinistra".