Mentre salgono a 19 i senatori della maggioranza contrari al testo sul Senato, l'esponente dei 5 stelle denuncia "il caos": "Aiuteremo cittadini italiani". Grillo critica Berlusconi e lancia l'hashtag #silviostaisereno. Grasso: "Senato su filo del rasoio"
"E' un portare avanti le proprie idee, ma rispettando sempre la maggioranza - ha commentato il presidente di Palazzo Madama Grasso - Il Senato come sapete è sul filo del rasoio. Ci può essere qualsiasi soluzione ma che sia condivisa".
Di Maio: "Maggioranza nel caos. Noi arrivati al momento giusto" - Una spaccatura della maggioranza nella quale tenta di infilarsi Luigi di Maio che su Facebook scrive: "Molti dicono che il Movimento 5 Stelle sia arrivato in ritardo sulle riforme. Io dico che visto il caos, siamo arrivati al momento giusto per aiutare i cittadini italiani". "Ieri 18 senatori del Pd si sono dichiarati contrari al Senato di Renzi -continua il vicepresidente della Camera - Altri 4 di Forza Italia si sono associati. Ma sembra che nel partito di Berlusconi circa due terzi voglia un Senato elettivo". Di Maio conclude: "Nell'incontro di mercoledì tra Pd e M5S Renzi ha aperto alla nostra proposta sulle preferenze. Dopo poche ore Romani (capogruppo Forza Italia) suo alleato per l'Italicum, gli ha chiuso la porta in faccia con un secco 'non se ne parla'".
Grillo lancia l'hashtag: "Silviostaisereno" - E sul tema interviene anche Grillo, che in un post sul blog lancia l'hashtag #silviostaisereno. "Silviostaisereno. I prossimi incontri per le riforme li potrai fare comunque in streaming nell'ora d'aria o nel parlatorio", scrive l'ex comico nel post tutto dedicato a Berlusconi.
#SilvioStaiSereno! Gli incontri per le riforme potrai farli comunque in streaming nell'ora d'aria o nel parlatorio pic.twitter.com/iH0Ar4zRvU
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 27 Giugno 2014
Giachetti: "Si va avanti con accordo del Nazareno" - A blindare però l'accordo del Nazareno tra Pd e Forza Italia sulle riforme è il deputato democratico Giachetti, che ricorda come "una volta che c'è stato l'accordo tra due leader e due forze politiche come Partito democratico e Forza Italia, su quell'accordo si deve andare avanti".
"Poi - prosegue - in aula al Senato si vedrà quale sarà lo stato dell'arte, ma gli italiani devono sapere che se salta tutto succede perché evidentemente c'è qualcuno che questa riforma reale del Senato non la vuole".