Riforme, c'è l'accordo. Si va verso il Senato dei 100

Politica
I due relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli

Depositati gli emendamenti dei relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli che certificano l'intesa tra maggioranza, Lega e Forza Italia. Soddisfatto Renzi, ma Paolo Romani frena: "Il testo finale non è mai quello depositato". Mercoledì incontro M5S-Pd

Stop al bicameralismo perfetto; ridefinizione della divisione delle competenze tra Regioni e Stato; introduzione di un Senato composto da 100 senatori  che non dà la fiducia al governo, la quale invece sarà prerogativa della sola Camera. Sono questi gli elementi della riforma di Palazzo Madama che ha trovato, almeno sulla carta, la quadratura del cerchio tra le posizioni della maggioranza, della Lega e di Forza Italia. "E' stato faticoso ma alla fine abbiamo presentato dei buoni emendamenti" ha dichirato con soddisfazione Anna Finocchiario, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, secondo cui si può arrivare al voto in Aula entro luglio. Soddisfatto anche Renzi, che ai suoi dice "ottimo punto di arrivo". A tirare un po' il freno è però Paolo Romani di Forza Italia che, in un'intervista alla Stampa, ricorda come "per ora abbiamo la proposta dei relatori, che quasi mai corrisponde al testo finale". E intanto al tavolo delle riforme vuole partecipare anche il Movimento 5 Stelle che mercoledì si vedrà con il Partito democratico per discutere di legge elettorale, ma non solo.

Questi gli elementi che emergono dagli emendamenti depositati dai relatori Anna Finocchiaro e Roberto  Calderoli e che recepiscono l'intesa tra maggioranza e opposizione di centrodestra:

Camera - Sarà la sola titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed eserciterà la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e di controllo del Governo.

Senato - In prima  battuta eserciterà la funzione di raccordo tra lo Stato e le Regioni, le Città metropolitane e i Comuni. Non dà la fiducia al governo.

I 100 senatori- L'Assemblea di Palazzo Madama sarà composta da 100 senatori, anzi di 95 più 5: i primi eletti dai consigli regionali in rappresentanza di Regioni e Comuni, i secondi nominati dal presidente della Repubblica (tra questi rientrano gli attuali senatori a vita). Tra i 95 "territoriali" 74 sono scelti tra i consiglieri regionali, gli altri 21 tra i sindaci . Ogni Regione eleggerà un numero di senatori in proporzione al proprio peso demografico. L'intesa non scioglie il nodo del metodo di elezione, rinviando a una successiva legge ordinaria.

Quanto restano in carica i senatori - I senatori decadono nel momento in cui decade l'organo in cui sono stati eletti (Comune o Regione). Ciò vuol dire che il Senato sarà rinnovato mano mano che si rinnoveranno le assemblee territoriali.

I poteri del Senato - Le leggi sono approvate dalla Camera. Entro 10 giorni il Senato, su richiesta di un terzo dei suoi membri, può chiedere di esaminarle, proponendo modifiche entro 30 giorni. L'ultima parola è però della Camera che decide entro altri 20 giorni. Per le leggi che hanno impatto su Regioni e Comuni la Camera deve pronunciarsi a maggioranza assoluta in caso di richiesta di modifiche da parte del Senato. L'Assemblea di Palazzo Madama ha anche poteri di controllo sull'attuazione delle leggi, delle politiche pubbliche e della PA. Ha poteri anche sia per la fase di ricezione delle norme Ue che nella fase ascendente prevista dal Trattato di Lisbona.

Riforme costituzionali - sulle riforme costituzionali il Senato mantiene le attuali competenze legislative.

Elezione presidente della Repubblica - Verrà eletto dai 630 deputati, 100 senatori e da tre delegati di ciascuna Regione (scelti con principio di parità di genere). La Camera eleggerà tre giudici della Corte Costituzionale e il Senato due.

Nuove competenze regioni e stato
- L'accordo riscrive il titolo V della Costituzione, che definisce i poteri dello Stato e delle Regioni. Eliminata tutta la parte della legislazione concorrente tra Regioni e Stato, eliminando così i motivi di conflitto. Tornano di competenza esclusiva dello Stato materie come produzione, trasporto e distribuzione nazionali energia, le grandi reti di trasporto di interesse nazionale.

Addio province - Dalla Costituzione scompaiono una volta per tutte le Province.

Stipendi consiglieri regionali e sindaci - I consiglieri eletti nelle regioni non potranno guadagnare più dei sindaci.

Legge elettorale - Prima di far entrare in vigore una riforma elettorale la minoranza parlamentare (i due quinti della Camera o del Senato) potrà chiedere un giudizio di legittimità preventiva della Corte Costituzionale.

Decreti blindati - Previsto il divieto di approvare emendamenti estranei all'argomento dei decreti durante il loro esame parlamentare.

Corsia preferenziale Disegni di Legge - Il governo può chiedere alla Camera di approvare entro sessanta giorni un suo disegno di legge.

Immunità per Senatori - Confermata anche per i senatori l'immunita' parlamentare che copre i parlamentari da arresto, intercettazioni, perquisizioni.

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]