Il premier a Milano: "Il 25 maggio si sceglie tra chi evoca terrore e chi dice proviamoci". Il leader del M5S a Roma per il Restitution Day: “Ha capito di aver perso”. E aggiunge: "Se vinciamo noi, Napolitano si deve dimettere". IL RACCONTO DELLA GIORNATA
Si fa sempre più duro lo scontro politico tra i principali leader in vista delle elezioni europee del 25 maggio (lo speciale). Domenica si gioca un "derby", dice Matteo Renzi. "O noi o loro", concorda Beppe Grillo. Il voto per le europee e le amministrative sarà una scelta di campo tra due proposte inconciliabili. Da un lato, secondo il leader del Pd, "chi evoca terrore", dall'altro chi "prova a cambiare". Da un lato la vecchia politica, sostiene invece il capo dei 5 Stelle, dall'altro "le persone perbene". Un derby, in ogni caso. Tra due contendenti: Renzi e Grillo. Con Berlusconi terzo incomodo che insegue (e attacca il comico).
Beppe Grillo, a Roma per il Restitution Day del Movimento 5 Stelle (dopo la partecipazione di ieri a Porta a Porta) attacca il Colle, affermando che in caso di vittoria "andremo sotto il Quirinale in forma pacifica" per chiedere le dimissioni di Napolitano. Poi il ritorno alle urne: "Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c'è, non con quella nuova". E ancora: "Già pronta la squadra di governo a cinque stelle". E' un voto "politico", continua Grillo sulle Europee, e "Renzi - assicura - ha capito di aver perso". Per il premier sono "gli ultimi giorni di Pompei", provoca il leader M5S.
Provocazioni che vengono però respinte da Matteo Renzi, che ricorda come "si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il governo". In precedenza, da Milano, il premier ha rilanciato l'idea di un voto come un derby calcistico, "tra chi pensa che il futuro dell'Italia sia evocare paura e terrore e gioca sulla sconfitta e chi pensa che abbiamo mille limiti, compreso il presidente del Consiglio, però ci proviamo". "Oggi siamo davvero in un momento in cui ci vogliono far credere che sia tutto disperazione e distruzione, anche il linguaggio che viene utilizzato è un linguaggio che evoca morte" attacca Renzi. Che ribadisce: domenica ci si gioca la "credibilità" in Ue, non il Paese. Tanto Grillo quanto Berlusconi "devono sapere" che "il giorno dopo le elezioni non cambia il governo" o l'inquilino del Quirinale.
Toni che allarmano anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dalla Svizzera, sottolinea come "l'Italia attraversa una fase complessa e cruciale" e lo scontro elettorale è caratterizzato dall'"asprezza", mentre l'Europa è percorsa da "populismi e nazionalismi".
IL RACCONTO DELLA GIORNATA:
Beppe Grillo, a Roma per il Restitution Day del Movimento 5 Stelle (dopo la partecipazione di ieri a Porta a Porta) attacca il Colle, affermando che in caso di vittoria "andremo sotto il Quirinale in forma pacifica" per chiedere le dimissioni di Napolitano. Poi il ritorno alle urne: "Vogliamo andare alle elezioni con la legge elettorale che c'è, non con quella nuova". E ancora: "Già pronta la squadra di governo a cinque stelle". E' un voto "politico", continua Grillo sulle Europee, e "Renzi - assicura - ha capito di aver perso". Per il premier sono "gli ultimi giorni di Pompei", provoca il leader M5S.
Provocazioni che vengono però respinte da Matteo Renzi, che ricorda come "si vota per le Europee. Non è che il giorno dopo le elezioni cambia il governo". In precedenza, da Milano, il premier ha rilanciato l'idea di un voto come un derby calcistico, "tra chi pensa che il futuro dell'Italia sia evocare paura e terrore e gioca sulla sconfitta e chi pensa che abbiamo mille limiti, compreso il presidente del Consiglio, però ci proviamo". "Oggi siamo davvero in un momento in cui ci vogliono far credere che sia tutto disperazione e distruzione, anche il linguaggio che viene utilizzato è un linguaggio che evoca morte" attacca Renzi. Che ribadisce: domenica ci si gioca la "credibilità" in Ue, non il Paese. Tanto Grillo quanto Berlusconi "devono sapere" che "il giorno dopo le elezioni non cambia il governo" o l'inquilino del Quirinale.
Toni che allarmano anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dalla Svizzera, sottolinea come "l'Italia attraversa una fase complessa e cruciale" e lo scontro elettorale è caratterizzato dall'"asprezza", mentre l'Europa è percorsa da "populismi e nazionalismi".
IL RACCONTO DELLA GIORNATA: