Renzi su Twitter: Def mantiene impegni, alla faccia dei gufi

Politica

Il giorno dopo il varo del Documento di economia e finanza, il premier esulta: "Inizia a pagare chi non ha mai pagato". E a Fassina, che a Sky TG24 aveva criticato le misure del governo, assicura: "Escludo una manovra correttiva nel modo più categorico"

"Il #def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi #allafacciadeigufi". Il giorno dopo la presentazione del Def, il documento di economia e finanza, da parte del governo il premier Matteo Renzi esulta con un tweet. "Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si #CambiaVerso #80euro", scrive ancora il presidente del Consiglio che nella giornata di martedì, insieme al ministro Padoan e al sottosegretario Delrio, ha confermato il taglio del cuneo fiscale di 10 miliardi, spiegando: "Per il 2014 servono 6,7 miliardi: 4,5 arriveranno dalla spending review, 2,2 dal gettito Iva e dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia”. Misure che però non soddisfano l'ex sottosegretario all'Economia, Stefano Fassina (Pd), che a Sky TG24 ha detto: "Il Def non funziona, non può raggiungere obiettivi". Ma Renzi, da Vinitaly, dove si è recato nella mattinata di mercoledì, chiarisce: "Escludo una manovra correttiva nel modo più categorico".

Lotta all'evasione
- Renzi risponde anche a un utente che obietta come nel Def non ci sia traccia di misure per la lotta all'evasione. "Vedrai vedrai sull'evasione...", gli risponde il premier.

Una campagna online anti-sprechi
- Poi in un colloqio con il Corriere della Sera annuncia: "La prossima tappa sarà una campagna on line: 'E tu cosa taglieresti?'. Partiamo subito, già nei prossimi giorni. Chiediamo ai cittadini di segnalare al governo gli sprechi, gli enti inutili, le complessità burocratiche, i privilegi odiosi, i pasticci amministrativi".
Tiene a precisare il premier: "Non sarà  una consultazione propagandistica: daremo risposte, prenderemo provvedimenti concreti. Basta con i consigli d'amministrazione pletorici, con i nominati che si scambiano cariche e si aumentano lo stipendio gli uni con gli altri". E ancora: I tagli continueranno: nessun consigliere regionale potrà guadagnare più del sindaco del Comune capoluogo; Rimborsopoli è finita, tutto il sistema sarà rivisto radicalmente”. 

Anche i burocrati nel mirino del premier - “Proseguiremo con le burocrazie - aggiunge Renzi - i dirigenti della pubblica amministrazione, i mandarini dei ministeri. Non mi pare una misura punitiva stabilire che nessuno tra coloro che lavorano per lo Stato potrà guadagnare più del presidente della Repubblica. Del resto io come presidente del Consiglio guadagno centomila euro l'anno, e non mi lamento. Perché un burocrate deve guadagnare, che so, dieci volte più del presidente del Consiglio?".

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