Province, l'addio è legge. Renzi: "Avanti come un rullo"

Politica

Dopo l'approvazione in Senato, a Montecitorio passa il disegno di legge Delrio. Brunetta: "Napolitano non promulghi finta abolizione". Via libera dei deputati anche per ddl su voto di scambio. Il premier: "Martedì il Def. Convinto che FI farà riforme"

L'Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al ddl sulle province. Il provvedimento è passato con 260 sì, 158 no e 7 astenuti, appena in tempo per evitare che all'election day del 25 maggio - Europee e rinnovo di oltre 4000 comuni - si voti anche per le province. E l'approvazione trova il plauso del premier, che dice: "Oggi abbiamo detto basta a tremila politici. Dobbiamo andare avanti come un rullo compressore".
I contrari - Contro il ddl Delrio hanno votato Fi, M5S, Lega Nord, Sel e Fdi. Durante la votazione più volte il capogruppo di Fi Renato Brunetta ha urlato "Golpe! Questo è un golpe! Votiamo compatti no". Brunetta ha anche chiesto a Napolitano di non promulgare quella che definisce "una finta abolizione". Critici anche i grillini e i deputati di fratelli d'Italia. Secondo entrambe le forze politiche, infatti, si tratta di una finta abolizione.
Critiche che Renzi liquida con una battuta: "Con tutti i problemi che ha l'Italia posso preoccuparmi di cosa dice Brunetta?".

Cosa cambia con le province - Con le nuove norme approvate, le province perdono quasi tutte le competenze operative a beneficio delle nuove città metropolitane e delle unioni di comuni e, soprattutto, i relativi organi saranno eletti soltanto dai sindaci e consiglieri comunali del relativo territorio, tra di loro. Gli attuali presidenti di provincia e le giunta provinciali
restano in carica, a titolo gratuito, fino al 31 dicembre 2014 per l'ordinaria amministrazione, mentre dal 2015 subentreranno le città metropolitane. IL VIDEO



Renzi vede Verdini: "Abbiamo parlato di riforme" -
Adesso il premier è chiamato alla prova più delicata a Palazzo Madama, l'approvazione della riforma costituzionale del Senato e della legge elettorale, per la quale potrebbe contare sul sostegno della principale forza di opposizione, Forza Italia di Silvio Berlusconi. Renzi ha incontrato a Palazzo Chigi il senatore di Forza Italia Denis Verdini, che per conto di Berlusconi segue la partita delle riforme istituzionali.
Con Verdini, dice il premier, "abbiamo parlato di riforme e spero che Fi resti nell'accordo e che voterà il superamento del Senato e l'abolizione del Cnel". Prima di aggiungere di credere che "il patto reggerà: io sono molto convinto che le riforme promesse andranno avanti" (video). "Martedì prossimo - ha inoltre spiegato - presenteremo il Def".


Voto di scambio, ok della Camera al ddl - Intanto nella giornata di giovedì 3 aprile la Camera ha dato disco verde anche al ddl che modifica l'articolo 416 ter del codice penale sul voto di scambio, modificando il testo arrivato dal Senato. I sì sono stati 310, i contrari 61. Sul testo si è giunti ad un accordo anche con Forza Italia. Il provvedimento sul voto di scambio torna ora a palazzo Madama. Il testo approvato dalla Camera abbassa le pene: il minimo passa da 7 a 4 anni, il massimo a 10.
Le modifiche ricevono il plauso del Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, che dice: "Abbiamo una norma perfetta e veramente utile a contrastare lo scambio tra politica e mafia".

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