Il leader di Fi conferma quanto anticipato dal suo consigliere politico Toti. E dice: "Puntiamo agli elettori M5S". Sulla condanna: “Attendo la decisione del 10 aprile. Ridicolo l'affidamento ai servizi sociali”. Pd: "Non siamo la Repubblica delle banane"
Berlusconi in campo alle Europee.....quanta paura ragazzi!!
— Giovanni Toti (@GiovanniToti) 14 Marzo 2014
Berlusconi: "Servizi sociali la soluzione più ridicola" - "Attendo la decisione del 10 aprile, e cioè di sapere se dovrò andare in carcere, ai domiciliari o ai servizi sociali" ha continuato Silvio Berlusconi riferendosi alla decisione dei giudici di Milano sulla sua condanna nel caso Mediaset. Quella dei servizi sociali, ha detto è la soluzione "più ridicola per una persona della mia età, una persona di stato, di sport e di impresa: è ridicolo, sia per me sia per l'Italia, riabilitarla attraverso l'assistenza sociale".
"Puntiamo agli elettori M5S" - Berlusconi confessa poi di puntare alla conquista anche degli elettori del M5S. "Puntiamo agli elettori del M5S delusi da come i loro rappresentanti si comportano in Parlamento. Inutile invece cercare di contattare chi vota Pd poiché sono elettori militanti". E ancora: "Se riuscissimo a convincere attraverso il contatto personale tutte queste persone, ciò ci consentirebbe di vincere alla grande, magari anche con Forza Italia da sola. Così potremmo formare un governo con i soli nostri ministri e fare quelle riforme che in passato gli alleati non ci hanno consentito di approvare per modernizzare il Paese". L’obiettivo del Cavaliere è arrivare a dodicimila club 'Forza Silvio'.
E sulle prossime elezioni politiche la sua previsione è che si voterà "tra un anno, un anno e mezzo al più tardi". "C'è tempo - ha aggiunto - per arrivare ad organizzare un sufficiente numero di club per il contatto ed il convincimento degli indecisi".
"Piccoli partiti hanno piccoli leader" - Nel corso del collegamento con il club 'Forza Silvio' di Vicenza Berlusconi ha poi affermato che "i piccoli partiti non ragionano mai guardando l'interesse generale del Paese". "Purtroppo i piccoli partiti rincorrono solo le ambizioni personali dei loro piccoli leader".
Pd: "Non siamo la Repubblica delle banane" - Dura la reazione del Pd all'ipotesi della candidatura di Berlusconi. "Toti ha senza dubbio sognato di vivere in una Repubblica delle banane, invece il nostro è ancora uno Stato di diritto in cui le leggi si rispettano e si applicano. Quindi in base alla normativa del 6 novembre 2012 n.190, nota come legge Severino, Silvio Berlusconi non è candidabile per effetto della condanna definitiva per frode fiscale" afferma Danilo Leva, deputato del Partito Democratico.