Renzi: "A Letta oneri e onori". Alfano: "No a governicchio"

Politica

Il segretario del Pd, ad Agorà: "L’esecutivo è in mano al premier. Decide lui. Non ho mai fatto la lista della spesa". Il leader di Ncd a la Repubblica: "Qualche ritocco non basta". Grillo: "Rimpasto? Valzer di poltrone. Ma il banco vince sempre"

"Nessuno di noi ha chiesto di prendere il governo, io dico: è stato preso un impegno di 18 mesi per fare certe cose e Letta ha detto che ci farà sapere cosa intende fare. Il presidente del Consiglio ha oneri e onori, a lui il compito di dire cosa ha funzionato e cosa no". Lo afferma Matteo Renzi intervistato da Agorà. Il segretario del Pd ribadisce dunque che non avanzerà alcuna richiesta di cambiare la squadra di governo, perché questa responsabilità spetta al premier, e compagno di partito, Enrico Letta. "I rimpasti, le staffette sono cose che interessano mille persone, gli addetti ai lavori. Al resto interessa se risolvi i problemi oppure no, se risolvi le questioni o continui a vivere di chiacchiere". Il governo è in mano a Letta e "se vuol fare il rimpasto vuol dire che qualcuno non ha funzionato. Ci dica chi è. Se non lo vuol fare, non lo faccia" continua Renzi. "Io non mi metterò mai a essere tra quelli che dicono 'voglio un posto, ho vinto il congresso, allora mi dai due ministri, tre sottosegretari e quattro viceministri. Cos'è, una lista della spesa?", ha aggiunto. E ancora: "Sono tantissimi i nostri che dicono: ma perché dobbiamo andare (al governo senza elezioni)? Ma chi ce lo fa fare? Ci sono anch'io tra questi, nel senso che nessuno di noi ha mai chiesto di andare a prendere il governo".

Attesa per l'incontro tra Napolitano e Letta - Da alcuni giorni da membri della sua cerchia come Lorenzo Guerini, dalla minoranza del Pd e dal centrodestra di Angelino Alfano crescono le pressioni per una "staffetta" a Palazzo Chigi tra Letta e il sindaco di Firenze. Ma il diretto interessato ha finora schivato la questione, rimandandola ad una direzione del Pd fissata per il 20 febbraio, pur aprendo alla possibilità di un governo che duri fino al termine della legislatura nel 2018. Dal canto suo, Enrico Letta dovrebbe affrontare la questione questa settimana, come ha detto da Sochi, ma non prima di averne discusso al Quirinale con il presidente Giorgio Napolitano, che finora ha dato fiducia all'attuale inquilino di Palazzo Chigi. L'incontro al Colle, probabilmente, si svolgerà l'11 febbraio.

Alfano: "No a governicchio" - Sul tema interviene anche, in un’intervista a la Repubblica, il vicepremier e leader di Nuovo centrodestra Angelino Alfano: "Non ci stiamo a un governicchio che ogni giorno rischia di scivolare su un incidente perché sostenuto da una maggioranza che non ci crede fino in fondo". E spiega: "La mia idea è che serva una vera ripartenza, temo che qualche ritocco non basti". E su Matteo Renzi, sottolinea: "Sulle sue spalle grava in queste ore una grande responsabilità: è lui il segretario del Pd e questo è un governo a guida democratica. Quindi è evidente che tocca a Renzi fare delle scelte ed è inevitabile che le sorti del governo si giochino nel rapporto tra lui e Letta". Tuttavia, precisa Alfano, "non condividiamo l'idea di Renzi che il governo abbia fatto fin qui poco. No, ha fatto il meglio possibile nelle condizioni date". Ma, prosegue, "non possiamo accettare" che "si dia vita a un tirare a campare". Ed evidenzia: "E' chiaro che se non c'è un forte aggiornamento del programma e della squadra questo esecutivo, benché abbia alle spalle un tratto breve di strada, diventa una foto ingiallita". Per Alfano "qualsiasi cosa accada occorre comunque un pronunciamento chiaro del Parlamento". Riguardo ai tempi, chiarisce: "Non siamo disposti ad aspettare fino al 20 febbraio, occorre decidere subito" ed "ecco perché noi martedì presenteremo i contenuti della nostra proposta per il 2014".

Grillo: rimpasto? Valzer di poltrone ma "banco" vince sempre - "Di questo si discute a Roma, di questo si preoccupa Napolitano, di un valzer osceno della politica indifferente ai problemi del Paese, ma attentissimo ai privilegi dei partiti, delle lobbies, dello status quo. Comunque vada, il banco deve vincere sempre. Letta UNO, Letta DUE, Renzie UNO, Berlusconi QUATTRO, un beverone offerto dalle televisioni a tutte le ore come l'elisir di giovinezza". Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, commentando le sue ipotesi di rimpasto di governo in post dal titolo Non può piovere per sempre.

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