Foibe, Grasso: "L'Italia non può e non vuole dimenticare"

Politica

Si è svolta in Senato la cerimonia del Giorno del ricordo alla presenza di Napolitano per commemorare la tragedia delle foibe e dell'esodo da Istria e Dalmazia. A Roma comparse alcune scritte sul cippo carsico inneggianti alla violenza

"Con intensa e profonda commozione sono oggi qui, insieme a voi, per ricordare una delle pagine più tristi che il nostro Paese, il nostro popolo ha vissuto: la tragedia della guerra, delle foibe, dell'esodo".
E' iniziato così il discorso del presidente del Senato Pietro Grasso durante la cerimonia del Giorno del ricordo a Palazzo Madama, alla presenza del capo dello Stato.
"Dieci anni fa il Parlamento italiano ha consacrato la data di oggi, anniversario della firma del Trattato di pace tra l'Italia e le Potenze Alleate nel 1947, quale 'Giorno del Ricordo'. Da allora questa giornata è dedicata alla memoria di migliaia di italiani dell'Istria, del Quarnaro e della Dalmazia che, al termine del secondo conflitto mondiale, subirono indicibili violenze trovando, in molti, una morte atroce nelle foibe del Carso. Quanti riuscirono a sfuggire allo sterminio furono costretti all'esilio".

Le celebrazioni per il Giorno del ricordo



"Non possiamo dimenticare nulla" - "Non possiamo dimenticare e cancellare nulla; non le sofferenze inflitte alle minoranze negli anni del fascismo e della guerra, né quelle inflitte a migliaia e migliaia di italiani. Questa Cerimonia si pone in assoluta continuità con le precedenti, celebrate al Quirinale dal Presidente Napolitano, che ha fatto di questo giorno non una commemorazione rituale ma un momento fondamentale di espressione dell'identità e dell'unità nazionale", ha detto Grasso.

A Roma comparse scritte a favore delle foibe - E mentre si sono svolte numerose manifestazioni in Italia per ricordare l'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia, scritte a favore delle foibe sono comparse a Roma, come denunciato dal presidente dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Donatella Schurzel.
In particolare, il monumento per i martiri delle foibe e il cippo carsico che ricorda le vittime di tutte le guerre sulla via Laurentina sono stati imbrattati con della vernice e sono stati trovati anche dei volantini con i quali si inneggia alla libertà dei popoli, si dichiara morte al fascismo e si critica l'italianità.
"E' un vecchio prototipo - spiega Schurzel - Noi non abbiamo mai inneggiato al fascismo, anzi. Questi atti sono il frutto dell'ignoranza di un ideologismo retrogrado e della volontà di negare ciò che la storia ha dimostrato. Vogliono far passare l'idea che gli esuli fossero fascisti, ma non è così, erano italiani".

La condanna del governo - "Il governo condanna fermamente" le scritte, ha sottolineato la viceministro degli Esteri, Marta Dassù, intervenendo al Giorno del Ricordo al Senato. "Si tratta di episodi marginali ma assolutamente deprecabili" ha aggiunto. "Ora bisogna far sì che il ricordo sia un pezzo prezioso per il futuro di tanti giovani, a cui dobbiamo insegnare la storia di questo confine così travagliato e complicato".

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