Fitto a Sky TG24: non mi sento rottamato e non uscirò da FI

Politica

L'ex ministro per gli Affari Regionali nell'ultimo governo Berlusconi, ribadisce fedeltà al partito. Poi aggiunge: "A me Renzi piace come interlocutore che coglie la possibilità di un confronto. Per il resto, ho punti di vista diversi"

"Io fuori da Forza Italia? Pettegolezzi". Raffaele Fitto, a L’intervista di Maria Latella (QUI L'INTEGRALE - video), nega l’intenzione di voler lasciare il partito. Parla poi del futuro del centrodestra e su un possibile riavvicinamento con Angelino Alfano afferma: "Se ravvedimento sarà, avvenga subito". Esprime solidarietà alla presidente della Camera Laura Boldrini, in questi giorni obiettivo degli attacchi del Movimento 5 Stelle e, a proposito della richiesta di impeachment contro il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, presentata sempre dal partito di Beppe Grillo, commenta: "Dissenso politico e impeachment sono due cose ben diverse".

Non mi sento rottamato - Nel corso dell'intervista, l'ex ministro per gli Affari Regionali nell'ultimo governo Berlusconi, deputato da tre legislature con l'attuale Forza Italia, ribadisce più volte fedeltà al leader di partito. "Non mi sento affatto rottamato -  afferma facendo eco al Cavaliere che ha assicurato che all'interno della formazione politica non c'è nessuno scontro (dopo la nomina di Giovanni Toti a consigliere politico) -  Il termine non mi riguarda. Ho la serenità del lavoro quotidiano svolto sul territorio e con la gente, che porto avanti con passione e lealtà".

2 ottobre, pugnalata contro Berlusconi - Poi ricorda i fatti del 2 ottobre, quando "è stato ordito un complotto contro Berlusconi. Se noi lealisti non fossimo intervenuti, si sarebbe commesso l’assassinio politico del cavaliere". E aggiunge: "Io non ho nulla  contro Alfano", ma lui e il nuovo centrodestra hanno dato "una grave pugnalata" a Berlusconi. E su un futuro riavvicinamento, afferma: "Possiamo anche immaginare di ritrovarci, ma vedo difficile un percorso in cui si sta al governo con la sinistra facendo la stampella della sinistra e poi dopo un anno si torna con il centrodestra. Se c'è un ravvedimento operoso deve esserci prima, altrimenti sarebbe paradossale, come avere la botte piena e la moglie ubriaca".

Renzi, buon interlocutore politico - Quanto alla legge elettorale, giudica positivamente il confronto tra i due leader di partito Berlusconi e Renzi e, in merito all'ipotesi che vedrebbe nel prossimo futuro il segretario del Pd a Palazzo Chigi, aggiunge: "A me Renzi piace come interlocutore che coglie la possibilità di un confronto. Per il resto, ho punti di vista diversi. E il centrodestra con me. Se l'idea è ricostruire uno scenario da larghe intese, assolutamente no. Sarebbe un errore". 

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