Ok in Commissione al testo base della legge elettorale, ma resta aperto lo scontro sulle preferenze. Alfano (Ncd): "Presenteremo emendamento". Schifani: "Errore di Pd e Fi". Napolitano: "Approvare riforme". E il segretario Pd avverte: "E' l'ultima chance"
Napolitano: "Riforme al più presto". Renzi: "Ultima chance" - Bisogna approvare "al piu' presto" le riforme istituzionali, torna a ribadire, in un messaggio inviato al congresso di Sel, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che segue con attenzione quello che avviene in Parlamento. Ma più si avvicina la data dell'approdo in Aula della legge elettorale, il 29 gennaio, più si alza la temperatura del dibattito politico. Tant'è che Matteo Renzi torna ad avvertire: "E' l'ultima chance. Se qualche parlamentare pensa di sgambettare l'accordo con il voto segreto, non fa danno a me, ma a se stesso, perche' la legislatura fallisce".
Berlusconi: "Con Renzi si può ragionare" - Il segretario del Pd tenta di sottrarsi alla morsa dei "partitini": i loro veti hanno "fregato l'Italia", ma adesso il loro "potere di blocco non ha piu' senso". Perciò deve reggere l'accordo con Berlusconi che a sua volta sembra contare sull'intesa: "Finalmente ho trovato nel Pd qualcuno con cui si può parlare e ragionare - ha detto Berlusconi a proposito dell’incontro con Renzi - abbiamo dato il via alla prima importante riforma del nostro assetto costituzionale perché così com'è l'Italia non è governabile".
#Berlusconi: ancora una volta ribadisco che non verrà meno il contributo che intendo offrire per dare all'Italia una vera governabilità
— forzasilvio.it (@forzasilvioit) 24 Gennaio 2014
Preferenze: no di Franceschini, pressing di Alfano - Perciò Renzi è disposto anche a rinunciare a introdurre nell'Italicum le preferenze, invocate anche da Enrico Letta. Renzi ribadisce che le vorrebbe, ma non può rischiare di impantanare la riforma nella "palude" parlamentare. "Sarebbe un errore enorme reintrodurle", è tranchant il ministro Dario Franceschini. Ma prosegue il pressing per cancellare i listini bloccati della minoranza Pd e di Angelino Alfano ("Berlusconi si ravveda", è l'appello del leader di Ncd) che annuncia un emendamento, mentre Schifani a SkyTG24 parla di grave errore di Pd e Fi.Si tratta su delega al governo per disegnare i collegi - Ma la discussione della legge elettorale, presenta insidie a ogni passaggio. Come emerge nel primo pomeriggio, quando si riunisce la I commissione della Camera. Si deve votare il testo base, che è firmato da Pd, FI e Ncd. Ma sull'asse FI-Pd si apre uno scontro sul tema della definizione dei collegi: Sisto presenta un proprio elenco di 157 collegi, ma il capogruppo Pd Emanuele Fiano chiede di stralciarlo, perché venga data al governo la delega a disegnarli. Sisto però non demorde. E Rosy Bindi accusa: "FI vuol far saltare le riforme". FI insiste a voler scrivere i collegi in Parlamento, sospettano i dem, non solo perché non vuole lasciare ad Alfano, ministro dell'Interno, il compito di delinearli. Ma anche perché vuole che, approvato l'Italicum, si possa andare subito al voto, senza mantenere la promessa di portare a termine le altre riforme costituzionali. Alla fine di una lunga trattativa, una telefonata di Renato Brunetta, presenti Boschi e Fiano, sblocca la mediazione. Il testo base viene votato cosi' com'e', con i collegi disegnati da Sisto, ma FI apre alla delega al governo. E anche Ncd, PI e Sc votano il testo (contrari M5S e Lega, assente Sel), pronti a presentare un emendamento per delegare il governo. Nel fine settimana, intanto, proseguirà la trattativa sugli altri emendamenti, quelli chiesti dai piccoli partiti ("La legge non sia fatta contro qualcuno", dice Laura Boldrini).
Salvini a Sky TG24: "Italicum peggio del sistema attuale" - Contro la riforma anche la Lega, come conferma Matteo Salvini a Sky TG24: "L'Italicum è una legge peggiore dell'attuale, ci sono le liste bloccate, non ci sono le preferenze, c'è un premio elettorale del 20% quindi non c'è possibilità di scelta e sopravvivrebbero due-tre partiti".
Per Salvini si tratta di "una legge fatta su misura per la convenienza di qualcuno. Detto questo, come Lega, continuiamo a dire che la nostra priorità è un'altra, è il lavoro, la disoccupazione, la farsa della mini Imu di oggi, la Tares e, l'euro che continua ad ammazzare le nostre imprese. Dopo tutto questo dibattito ci saremmo aspettati una legge elettorale piu' vicina alla liberta' di scelta per i cittadini".