Fassina a Sky TG24: "Vergogna vedere Berlusconi in sede Pd"

Politica
Stefano Fassina

L'esponente del Partito democratico ed ex viceministro dell’Economia,  ospite di Maria Latella, critica l'incontro tra Renzi e il Cavaliere sulla legge elettorale: "L'accordo l'ha fatto il segretario". E propone una consultazione on line degli iscritti

"Questo colloquio tra Berlusconi e Renzi non andava fatto. E’ un errore politico, andava ovviamente coinvolta Forza Italia nella costruzione delle riforme. Devo dire con franchezza che come dirigente del Pd mi sono un po’ vergognato". Così Stefano Fassina, esponente del Pd ed ex viceministro dell'Economia, ha commentato, ospite de L'Intervista di Maria Latella (VIDEO INTEGRALE), in onda su Sky TG24HD (in replica alle 21.30), l'incontro tra il segretario del Partito democratico e il Cavaliere sulla riforma elettorale.
E ha sottolineato: "Il Senato ha votato dopo una sentenza passata in giudicato per l'interdizione politica (di Berlusconi, ndr). Difficile spiegare perché lo abbiamo votato poi lo ribattezziamo per la terza volta a padre costituente". Poi ha attaccato: "Da ieri pomeriggio le legge è un po' meno uguale per tutti", oppure all'epoca del voto in Senato "Renzi doveva dire, per real politik, che siccome è stato votato da milioni di italiani la legge per lui non vale. O abbiamo sbagliato due mesi fa o abbiamo sbagliato ieri, io credo che abbiamo sbagliato ieri. (...) Se Berlusconi era essenziale per le riforme costituzionali lo era anche tre mesi fa".

"L'accordo con Berlusconi l'ha fatto Renzi" - Nel corso dell'intervista Fassina ha criticato duramente Renzi: "L'accordo con Berlusconi l'ha fatto il segretario del Partito democratico. E' preoccupante che abbia una profonda sintonia con Berlusconi. Domani ascolteremo in direzione i contenuti di questo accordo, poi si voterà e la palla passerà ai gruppi parlamentari". L'esponente del Pd, che si è dimesso da viceministro dell'Economia proprio per dissidi con Renzi, riconosce però al segretario del Pd il merito di aver impresso un'accelerazione alla riforma della legge elettorale.

"Questo ispanico è un porcellum truccato" - Sulla legge elettorale discussa nell'incontro tra il segretario del Pd e il Cavaliere Fassina ha affermato: "La riforma di cui hanno parlato Renzi e Berlusconi, questo ispanico è un porcellum truccato". E ha spiegato: "Noi crediamo che vadano introdotte le preferenze e un doppio turno e vorrei capire perché, di fronte alla maggioranza che sostiene il governo disponibile al doppio turno, il Pd improvvisamente per fare l'accordo con Berlusconi cambi idea". E ancora: "Con il Porcellum truccato non eliminiamo il ricatto dei piccoli partiti".

"Consultare gli iscritti del Pd su legge elettorale" - Fassina ha poi lanciato la proposta di una consultazione on line sulla riforma del voto. "Renzi non ha la maggioranza dei voti degli iscritti del partito e quindi, come prevede lo statuto, sarebbe possibile consultare la base, gli iscritti, anche per via telematica, rapidamente, per sapere cosa pensi della legge elettorale. Si può fare". Una proposta a cui la renziana Simona Bonafé risponde così a Sky TG24: "Lo abbiamo già fatto con le primarie a cui ci siamo presentati con un preciso programma" (VIDEO).

"Non farò alcuna scissione, credo nel Pd" - Fassina ha comunque assicurato che non intende fare alcuna "scissione. Resto e credo nel Partito democratico come sempre". "Lavoreremo perché certe posizioni possano farsi sentire ed esprimere la loro forza nel Pd.

"Renzi sostenga il governo con convinzione" - Quanto al governo Letta, per Fassina "ci vuole un impegno pieno e convinto da parte del Partito democratico che si dovrebbe manifestare con un coinvolgimento diretto di persone di cui Renzi ha fiducia. E' una questione di atteggiamento politico. Se si parte nelle riforme costituzionali da Berlusconi si dà un segnale politico. Sembra che da un lato ci sia il governo Letta, che viene considerato una sorta di governo tecnico, e da un'altra parte il Parlamento che va avanti". E haaggiunto: "Se Renzi non sostiene il governo meglio andare ad elezioni".


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