De Girolamo, Boccia: "Decide la magistratura chi sbaglia"

Politica
Il ministro per le Politiche Agricole De Girolamo (Ncd) e il compagno Francesco Boccia (Pd)

Proseguono le polemiche per la richiesta di dimissioni del ministro. Interviene anche il marito, parlamentare del Pd: "Ci sarà un dibattito e si difenderà da sola, è in grado di farlo". Critiche M5S. Speranza: "Stanchi di occuparci di queste vicende"

"Chi sbaglia paga, sempre, ma chi sbaglia lo decide la magistratura". Dopo giorni di silenzio, è questo il commento del presidente della commissione Bilancio della Camera, il Pd Francesco Boccia, in merito alla richiesta delle dimissioni della sua compagna, il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo (Nuovo Centrodestra) per la vicenda legata a una indagine sull'Asl di Benevento.
Richiesta che potrebbe anche portare a un rimpasto del governo, con alcuni dei ministeri-chiave a rischio (IL VIDEO).
"Chi sbaglia paga nella vita, sempre. E io appartengo a quella scuola antica, molto rigorosa con tutti, con chi è accanto e con chi è di fronte, ma chi sbaglia lo faccio decidere alla magistratura, non lo decido io", ha commentato lo stesso Boccia.
Parlando quindi dell'etica della responsabilità, Boccia invita "tutti nel nostro mondo a fare un esame serio di coscienza, perché su quello mi piacerebbe aprire un dibattito molto profondo". "Comprendo chi chiede le dimissioni - aggiunge il parlamentare Pd -  ci sarà un dibattito e il ministro si difenderà da sola, è in grado di farlo".

Pressing 5 stelle - Intanto il nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Vincenzo Maurizio Santangelo, ha scritto al presidente Pietro Grasso chiedendo "di impegnare il governo nella persona del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, a voler fornire immediate comunicazioni alla nostra Assemblea del Senato, in merito al rapporto tra la sua attività politica e il buon andamento e l'imparzialità della pubblica amministrazione".

Speranza: "Siamo stanchi di occuparci di vicende di ministri" - "Siamo stanchi di occuparci delle vicende dei ministri, vorremmo occuparci dei problemi dell'Italia", aveva detto in una intervista all'Unità il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, definendo il caso che ha coinvolto il ministro Nunzia De Girolamo "niente affatto edificante".
"Noi chiediamo che su questa vicenda - aggiunge - il ministro venga a spiegare in Parlamento. Poi, ognuno farà le sue valutazioni". Ma "nella maniera più assoluta" non crea imbarazzo il fatto che il ministro sia anche la moglie del democratico Francesco Boccia Quanto al rimpasto "penso che spetti al presidente del Consiglio stabilire quale sara' l'esito in termini di organigramma di Impegno 2014, ma è evidente che siamo in una fase completamente diversa rispetto a qualche mese fa".

Caso nato da alcune intercettazioni - Il caso De Girolamo nasce dalle carte dell'inchiesta della procura di Benevento (nella quale la ministra non risulta indagata), su pagamenti irregolari effettuati dalla struttura sanitaria, per almeno 700mila euro. Nei fascicoli della procura sono  finite le registrazioni abusive che Felice Pisapia, ex direttore amministrativo della Asl, fece in un'incontro al quale era presente De Girolamo (all'epoca deputato e coordinatore provinciale Pdl). Tra le espressioni "poco eleganti" (come le ha definite la stessa De Girolamo) c'è un "mandagli i controlli e vaffa..." riferito all'ospedale Fatebenefratelli di Benevento, il cui bar è gestito da una società amministrata dal marito della zia del ministro.

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