Unioni civili, Alfano gela Renzi: “Pensare prima a famiglie”

Politica

Il leader di Ncd frena sulla proposta del segretario Pd. Prudente anche sul superamento della Bossi-Fini:"Con la sicurezza degli italiani non si scherza". Apertura invece sulla riforma della legge elettorale. Letta: "Troveremo soluzioni su tutti i temi"

"Non si può pensare alle unioni civili senza pensare prima alle famiglie". Così il vicepremier Angelino Alfano, in un'intervista al Tg2, risponde ad uno dei punti del patto di coalizione proposti dal segretario Pd Matteo Renzi. Prudente anche sul superamento della Bossi-Fini: "Con la sicurezza degli italiani non si scherza". E aggiunge: "Tra quelli che si sono cuciti la bocca nel Cie di Roma alcuni avevano già conti in sospeso con la giustizia”.
Di fronte ai nodi che attraversano la maggioranza, il premier Letta si mostra comunque fiducioso e assicura: "Troveremo soluzioni su tutti i temi".

Unioni civili: senatori Pd, avanti anche senza Alfano - Alla chiusura di Alfano sulle unioni civili segue la replica dei senatori renziani Andrea Marcucci ed Isabella De Monte, che insieme alle colleghe Laura Cantini, Linda Lanzillotta e Rosa Maria Di Giorgi, hanno depositato un ddl che riconosce le unioni civili per le coppie omosessuali. "Le unioni civili non sono certo alternative ad interventi per le famiglie - dicono - Alfano è vicepremier, nel ddl Stabilità poteva inserire più provvedimenti economici di sostegno, e meno prebende. Comunque ricordiamo al leader del Ncd, che nel 1970 la legge Baslini-Fortuna che istituì il divorzio, passò nonostante l'opposizione della Dc, che pure aveva un peso ben maggiore del suo partitino".
Il responsabile Welfare del Pd Davide Faraone invece ha assicurato via Twitter ad Angelino Alfano che il Pd di Matteo Renzi non si occuperà solo di unioni civili ma anche di famiglie.


Apertura di Alfano sulla legge elettorale - Il vicepremier e leader del Nuovo Centrodestra sposa invece la tabella di marcia - a tappe ravvicinate - che si sta delineando per la riforma della legge elettorale. Ai microfoni del Tg2 sottolinea infatti che la tempistica va bene "se a febbraio passa il primo sì alla Camera" dicendo di confidare che l'accelerazione "non sia per anticipare il voto". Su questo, tra l'altro, aggiunge che la riforma non indebolisce il governo, anzi, "lo rafforza perché - spiega - se a maggio abbiamo la riforma elettorale e abbiamo avviato il superamento del bicameralismo ci presentiamo ai cittadini con risultati importanti".

Grillo: "Parlamentare abusivi non possono occuparsi di legge elettorale"
- A chiudere invece a qualunque intesa sulla riforma elettorale, è il leader del M5 Beppe Grillo. I "150 abusivi" che siedono nel Parlamento attuale, "eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum", sono di "Pd, Sel, Centro democratico e Svp. La loro elezione non è neppure stata convalidata - scrive Grillo sul suo blog - E questa gente, responsabile e fruitrice del Porcellum, dovrebbe occuparsi di legge elettorale e magari di riforma della Costituzione? Al massimo può andare a casa".

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