Aspettando le elezioni europee, l’Ue e il caricabatterie universale. VIDEO | Sky TG24
Mondo ©GettyNon più un caricabatterie diverso per ogni dispositivo elettronico che possediamo, ma uno unico universale: dal 2024 entrerà in vigore la nuova normativa dell’Unione europea che prevede che negli Stati membri tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere siano dotati di un’unica porta di ricarica USB-C
Entro la fine del 2024 tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Unione europea dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dal 2026 quest’obbligo verrà esteso anche ai computer portatili. Ciò significa che i consumatori non avranno più bisogno di un caricabatterie differente per i vari dispositivi che possiedono e ogni volta che ne acquistano uno nuovo, perché per tutti potranno utilizzare un unico caricatore universale.
Un unico caricatore universale nell’UE
Il nuovo standard è il frutto di un’iniziativa dell’Unione europea, che per oltre dieci anni ha ripetutamente esposto il proposito di ridurre il numero dei caricabatterie. La proposta legislativa è stata infine presentata dalla Commissione europea nel 2021 e, dopo l’accordo tra il Parlamento europeo e gli Stati membri nel giugno 2022, è arrivata l’approvazione definitiva da parte dell’Eurocamera e del Consiglio. La nuova normativa si estenderà, a partire da quest’anno, a telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie, auricolari, console per i videogiochi e altoparlanti portatili, lettori e-book, tastiere, mouse e sistemi di navigazione portatile. Tutti questi apparecchi dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C, uguale indipendentemente dal produttore. In questo senso le regole UE mirano anche a evitare la dipendenza dei consumatori da una singola azienda, lasciandoli liberi di scegliere se includere o meno il rispettivo caricatore al momento dell’acquisto di un nuovo dispositivo.
Un risparmio per l’ambiente e per i consumatori
L’obiettivo della legge, che rientra in uno sforzo più ampio dell’Unione europea, mira al risparmio, sia in termini ecologici che economici. Si è calcolato, infatti, che i caricabatterie smaltiti e inutilizzati sono responsabili di circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici prodotti ogni anno nei Paesi dell’Unione. Al costo ambientale si somma poi quello dei cittadini: con i nuovi obblighi, che incentivano il riutilizzo anziché il nuovo acquisto, i consumatori potranno risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno in caricabatterie.