Legge elettorale, accordo Boldrini-Grasso: passa alla Camera

Politica

La decisione dopo la spinta di Pd, M5S e Sel per spostare l'iter a Montecitorio. Quagliariello a Sky TG24: "Intesa sulle riforme o sarà crisi". E intanto il Pdl vota un emendamento 5 Stelle alla manovra

"O si trova un accordo o il governo va in crisi". Il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello chiede che la maggioranza trovi un accordo sulle modifiche alla Costituzione e su una nuova legge elettorale entro l'Epifania o nei giorni immediatamente successivi, agitando il rischio di una crisi se dovesse mancare l'intesa. Il ministro, che fa parte del Nuovo Centrodestra - la formazione guidata dal vice premier Angelino Alfano che ha rotto con Forza Italia -, ha anche detto di essere favorevole alla proposta del nuovo leader del Pd Matteo Renzi per un sistema elettorale che preveda il doppio turno e l'elezione diretta del premier.
Intanto i presidenti del Senato Piero Grasso e della Camera Laura Boldrini hanno convenuto il passaggio dell'esame della legge elettorale dal Senato alla Camera. E' quanto si legge in un comunicato congiunto emesso al termine della riunione che i due hanno avuto a Montecitorio.  Secondo la nota "tale percorso richiede evidentemente una conseguente e chiara assunzione di responsabilità da parte dei gruppi politici di entrambi i rami del Parlamento".

A Palazzo Madama una maggioranza della I commissione formata da Pd, M5S e Sel ha detto sì allo spostamento della legge elettorale alla Camera. Contro il rinvio si sono espressi tutti gli altri gruppi (Ncd, FI, Sc, PI, Lega, Gal).

Renzi spinge: "Subito legge elettorale e costi politica"


Quagliariello preme per elezione diretta premier - "Il governo, se c'è e se ha una maggioranza, si deve mettere d'accordo sulla legge elettorale" e sulle riforme costituzionali, ha detto Quagliariello ai microfoni di Sky TG24. "Nei prossimi 10-15 giorni questa maggioranza o trova un accordo... o va in crisi e ognuno si prenderà la sua responsabilità... Diciamo che abbiamo tempo fino a subito dopo la Befana".
Per il ministro, oltre che sulla trasformazione del Senato in Camera delle Regioni e sulla riduzione del numero dei parlamentari, sarebbe possibile trovare un accordo anche sull'elezione diretta del premier, con un sistema a doppio turno in cui alla prima votazione si sceglie la coalizione e al ballottaggio il presidente del Consiglio. Il meccanismo, che richiama quello del "sindaco d'Italia" preferito da Renzi, necessiterebbe comunque di una modifica della Carta costituzionale, ma secondo Quagliariello meno complessa che per l'elezione diretta del capo dello Stato.


Asse Pd-Sel-M5S - Il dossier sulla riforma elettorale è stato infatti fin qui incardinato al Senato, la cui commissione Affari costituzionali non è però riuscita a trovare un accordo su una nuova legge. Il Pd, Sel e il Movimento Cinque Stelle hanno fatto pressione perché a occuparsi della legge sia dunque la Camera, dove il centrosinistra è peraltro in maggioranza. Il 4 dicembre scorso la Corte costituzionale ha bocciato la legge attuale, il cosiddetto Porcellum, contestando in particolare il premio di maggioranza (assegnato senza una soglia minima di voti) e le liste bloccate.

Stabilità, Forza Italia vota emendamento M5S - Intanto sempre giovedì 12 dicembre Forza Italia ha votato un emendamento del Movimento 5 Stelle alla legge di Stabilità in commissione Bilancio della Camera. Lo ha spiegato il capogruppo di FI in commissione, Rocco Palese. "Abbiamo votato quell'emendamento perché non si poteva fare altrimenti e siamo molto arrabbiati con il governo e la maggioranza per non averlo appoggiato", ha detto. Lo stesso Palese ha negato che il voto di oggi segni l’inizio di un’asse tra Forza Italia e il Movimento 5 Stelle.

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