Con 405 no e 154 sì la Camera respinge la mozione di sfiducia M5S. "Mai delegittimato le toghe" si difende il Guardasigilli. Epifani: "Il governo è più debole". Intanto Salvatore Ligresti ai pm: segnalai il ministro a Berlusconi. Ma lei respinge le accuse
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— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 20 Novembre 2013
Prima del voto, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri (la fotostoria) ha respinto con forza, ancora una volta, ogni sospetto (l'intervento integrale)."Nessuna giustizia di classe"; "Su Giulia Ligresti nessun inconsueto zelo"; "Non ho mentito né al Parlamento né ai magistrati". Così si è difeso il Guardasigilli.
Fiducia confermata, dunque, ma il prezzo non è basso. Tanto che il segretario del Pd Guglielmo Epifani, pur "chiedendo al ministro di continuare il suo lavoro", non ha rinunciato alle critiche in Aula. E nel Partito democratico restano le tensioni con Pippo Civati che ha votato la fiducia "per disciplina di partito" ma è polemica con Cuperlo. "Ha vinto la linea di Cuperlo perché è il più vicino a Letta" dice Civati a SkyTG24 (VIDEO).
Intanto, mentre la Camera respinge la mozione di sfiducia, le agenzie di stampa battono la notizia che in un interrogatorio al pm Orsi, Salvatore Ligresti avrebbe detto: “Annamaria Cancellieri mi ha chiesto una raccomandazione per Berlusconi perché voleva rimanere prefetto a Parma”. Accuse che il ministro respinge fermamente e rimanda al mittente: “Affermazioni destituite di ogni fondamento”.
Cancellieri: nessun favoritismo - "Non vi è stato nessun favoritismo né interventi calati dall'alto e questo è ciò che dicono i fatti" ha affermato l'ex prefetto nel suo discorso durato circa 20 minuti. "I miei doveri di ministro e la mia coscienza non mi avrebbero consentito di comportarmi" nel caso di Giulia Ligresti "diversamente da come mi sono comportata" in tanti altri casi di cui è arrivata segnalazione. "Se avessi avuto solo un dubbio su correttezza del mio operato non avrei esitato un solo istante nel lasciare ad altri questo mio incarico", ha spiegato la Guardasigilli che ha poi sottolineato che l'esito del caso Ligresti non dimostra l'esistenza di una "giustizia di classe", che distingue fra "cittadini di serie A e B", fra "ricchi e poveri".
Cicchitto (Ncd): indegna speculazione sul ministro - Secondo Fabrizio Cicchitto (Nuovo Centrodestra) invece giudicare Anna Maria Cancellieri sulla base delle telefonate con la famiglia Ligresti vorrebbe dire "entrare in un terreno nel quale questo Parlamento si potrebbe trasformare in un tribunale speciale". VIDEO
Brunetta (Fi): fiducia di Pirro - Ha parlato invece di "fiducia di Pirro" il capogruppo alla Camera di Fi, Renato Brunetta. "Noi voteremo convintamente e sinceramente contro la sfiducia alla Cancellieri. E' il Pd, invece, che sta fingendo: quella di oggi, presidente Letta, è una fiducia di Pirro...". VIDEO
Colletti (M5S): comportamento non penale ma penoso - E' stato poi il turno del deputato del Movimento 5 stelle Andrea Colletti: "Forse lei non avrà mentito ma ha volutamente omesso di dire la verità". La bugia è sfacciata, la reticenza è subdola. Il suo comportamento non ha risvolti penali, ma sicuramente risvolti penosi. Lei dovrebbe essere un servitore dello Stato è invece diventata una serva dei potenti". VIDEO
Epifani: "Vada avanti ma rimuova critiche" - Ultimo ad intervenire in Aula prima della chiama è stato il segretario del Pd Guglielmo Epifani. "Con questo voto le diciamo di andare avanti ma anche, non con le parole ma con i fatti, che ci sia un impegno a rimuovere" le critiche che hanno portato una parte dell'opinione pubblica a poter pensare "che ci si sia comportati così perché da una parte c'era una famiglia di potenti" ha detto VIDEO. Poi, conversando con i cronisti in Transatlantico, ha osservato: "E' più debole lei ed è più debole il governo. Ora serve uno scatto".
Il caso Cancellieri - Il ministro Cancellieri è finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di telefonate con la famiglia Ligresti, relativamente alla detenzione di Giulia Ligresti, arrestata insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore (quest'ultimo ai domiciliari) nell'ambito dell'inchiesta della procura torinese su Fonsai e, dopo aver ottenuto i domiciliari per ragioni di salute, ha patteggiato a inizio settembre due anni e otto mesi di reclusione (tutti i video). Cancellieri ha sempre difeso la correttezza del suo operato e "il rispetto delle regole come cittadina e come ministro".
Sulla vicenda la procura di Torino ha aperto un fascicolo, ma senza indagare Cancellieri, e ha trasferito gli atti alla Procura di Roma, che se ne occuperà a partire da oggi.