Ilva, bufera su Vendola per una telefonata intercettata

Politica
Nichi Vendola

Sul Fatto.it l’audio di una conversazione tra Archinà, portavoce dell'azienda, e il governatore pugliese indagato per concussione, che si congratula con l'interlocutore per come ha trattato un giornalista. La replica: "Sciacallaggio, querelo il giornale"

"Complimenti, io e il mio capo di gabinetto siamo stati a ridere per un quarto d'ora". La frase viene pronunciata dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in un colloquio telefonico con l'ex responsabile Rapporti istituzionali dell'Ilva di Taranto, Girolamo Archinà. L'audio dell'intercettazione, agli atti dell'inchiesta sull'Ilva per disastro ambientale, è pubblicato su Ilfattoquotidiano.it.

Le risate -
Il riferimento di Vendola è al gesto compiuto dallo stesso Archinà in una conferenza stampa nella quale aveva strappato il microfono ad un giornalista di una tv locale che chiedeva ad Emilio Riva, proprietario dell'Ilva, cosa ne pensasse dei morti per tumore a Taranto causati dal Siderurgico. E' una ''scena fantastica'', commenta Nichi Vendola, il filmato dello "scatto felino" con cui Girolamo Archinà 'ruba' il microfono al giornalista. Al telefono il governatore della Puglia parla con quello che gli inquirenti considerano uno dei principali artefici delle attività illecite del polo siderurgico tarantino.

Vendola: "Il presidente non si è defilato" -
"Dica a Riva che il presidente non si è defilato", assicura Vendola ad Archinà nello stesso colloquio. Nell'inchiesta sull'Ilva, Vendola è indagato con l'accusa di concussione aggravata, in concorso con Archinà e altri, per presunte pressioni che avrebbe esercitato sul dg dell'Arpa Puglia, Giorgio Assennato, per fargli "ammorbidire" una relazione sui dati ambientali di Taranto legati all'inquinamento provocato dall'Ilva.

Il presidente querela e replica: "Sciacallaggio" - Le risate erano limitate all'immagine di Archinà, spiega Vendola che annuncia querela nei confronti del Fatto: "Non solo si  colpisce la mia storia ambientalista - aggiunge -, ma si vuole devastare la mia immagine di persona dotata di sensibilità umana". Quanto alla confidenza con il suo interlocutore, il presidente della Regione Puglia spiega: "Archinà è responsabile delle relazioni istituzionali della più grande azienda di Italia", con la quale il governatore ha rapporti, e  la "confidenza è legata al fatto che noi stiamo cercando di convincere Ilva a mettere le centraline per il monitoragio diagnostico" e "mentre faccio questo cerco di difendere centinaia di lavoratori. Per questo c'è confidenza non per altro", incalza  Vendola. Sull'ipotesi di dimissioni, il governatore chiede di avere "la pazienza di aspettare che possa farmi interrogare da un giudice: non c'è niente, non c'è un atto, un procedimento che non dica che io ho imposto per la prima volta un percorso ambientale all'Ilva. E'  paradossale che si rovesci una verità storica. L'intercettazione decontastualizzata è un tentativo di fare un processo prima nelle piazze e avere una facile condanna", insiste.

Il video del sito de Il Fatto Quotidiano



Su Twitter e sul sito la replica di Vendola

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