Dopo le ultime indiscrezioni, il legale esclude che la richiesta venga inoltrata al Colle. Intanto resta alta la tensione nel Pdl. Fitto: "Alfano vuole fare la festa al Cavaliere". Il vicepremier: "Non sono più politicamente il segretario del partito"
La richiesta di grazia per Silvio Berlusconi "è tramontata". A ribadire che non sarà questa la via d'uscita per Silvio Berlusconi, è Franco Coppi, uno dei difensori del Cavaliere. Un'ipotesi circolata come 'rumors' ad agosto, ma poi tornata alla ribalta solo pochi giorni fa quando Marcello Dell'Utri, ex senatore Pdl e uno dei più intimi amici del Cavaliere, l'aveva rilanciata, spiegando addirittura che una richiesta in tal senso era stata firmata da tutti e 5 i figli. Immediate le smentite di avvocati e Quirinale che non hanno impedito, però, visto anche il clima politico, di riaccendere i riflettori sul futuro di Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva nel processo Mediaset.
E mentre il Tribunale di sorveglianza di Milano non ha ancora fissato l'udienza per discutere la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali presentata dai difensori dell'ex premier il mese scorso, sulla vicenda si continua a consumare un'estenuante lotta politica che coinvolge sia le varie anime del Pdl, sia il governo in vista del voto del Senato sulla decadenza del Cavaliere.
Alfano: "Non sono più il segretario del Pdl" - Un faccia a faccia in serata è atteso tra Alfano e Berlusconi, dopo un'altra giornata infuocata. Dopo che nella serata di martedì 12 Berlusconi ha ribadito che non si può andare avanti con il governo in caso di decadenza, a alzare il livello dello scontro all'interno del Pdl, mercoledì 13 novembre, è stato Raffaele Fitto con una nota rivolta ad Angelino Alfano.
"Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia "guastare la festa" al presidente Berlusconi, ma che si voglia "fargli la festa" ha detto Fitto in una nota. Nelle sue parole un riferimento a un'intervista del vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che al Corriere della Sera a proposito del Consiglio nazionale ha affermato: "Dovrà essere una festa per tutti". Alfano, che sostiene anche di non essere più (politicamente) il segretario del Popolo della libertà ha sostenuto inoltre di lavorare con convinzione all'unità del Pdl, ma sottolineando che non c'è una linea alternativa alla salvaguardia del governo.
Fitto: "Berlusconi non deve farsi da parte" - Dura la replica di Fitto. "Mentre Alfano descrive sul Corriere della Sera un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo), altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario" attacca l'esponente dei cosiddetti "falchi". "Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto "a prescindere"; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà".
"E' il momento di dire con assoluta chiarezza che noi riteniamo inaccettabile questo approccio", aggiunge. "Non crediamo che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto (lui, non altri) da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo - sottolinea - che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa".
Pd: "Impensabile slittamento voto decadenza" - Sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, intanto, interviene anche il Pd. Secondo Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd, "è impensabile uno slittamento voto. abbiamo sempre rispettato regolamenti e procedure, e continueremo a farlo. Tutto dovrà avvenire secondo il regolamento". "Il principio di legalità non può essere sacrificato su nessun altare", ha chiarito.
E mentre il Tribunale di sorveglianza di Milano non ha ancora fissato l'udienza per discutere la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali presentata dai difensori dell'ex premier il mese scorso, sulla vicenda si continua a consumare un'estenuante lotta politica che coinvolge sia le varie anime del Pdl, sia il governo in vista del voto del Senato sulla decadenza del Cavaliere.
Alfano: "Non sono più il segretario del Pdl" - Un faccia a faccia in serata è atteso tra Alfano e Berlusconi, dopo un'altra giornata infuocata. Dopo che nella serata di martedì 12 Berlusconi ha ribadito che non si può andare avanti con il governo in caso di decadenza, a alzare il livello dello scontro all'interno del Pdl, mercoledì 13 novembre, è stato Raffaele Fitto con una nota rivolta ad Angelino Alfano.
"Il tempo delle ipocrisie, delle parole dolci verso Silvio Berlusconi, ma degli atti ostili nei suoi confronti, deve finire. Altrimenti il rischio non è che si voglia "guastare la festa" al presidente Berlusconi, ma che si voglia "fargli la festa" ha detto Fitto in una nota. Nelle sue parole un riferimento a un'intervista del vicepremier e ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che al Corriere della Sera a proposito del Consiglio nazionale ha affermato: "Dovrà essere una festa per tutti". Alfano, che sostiene anche di non essere più (politicamente) il segretario del Popolo della libertà ha sostenuto inoltre di lavorare con convinzione all'unità del Pdl, ma sottolineando che non c'è una linea alternativa alla salvaguardia del governo.
Fitto: "Berlusconi non deve farsi da parte" - Dura la replica di Fitto. "Mentre Alfano descrive sul Corriere della Sera un quadro unitario, sereno, nel quale non sembrano esservi ombre (semplicemente perché il vicepremier sceglie di eludere i nodi di fondo), altri a lui vicini, contemporaneamente, si incaricano di chiarire lo scenario" attacca l'esponente dei cosiddetti "falchi". "Berlusconi deve di fatto mettersi da parte (al di là dei consueti omaggi formali); il Governo deve essere sostenuto "a prescindere"; il voto sulla decadenza, al di là di qualche lacrima di coccodrillo, non deve produrre conseguenze; quanto alla legge di stabilità, sarà quel che sarà".
"E' il momento di dire con assoluta chiarezza che noi riteniamo inaccettabile questo approccio", aggiunge. "Non crediamo che Berlusconi debba mettersi da parte, perché è stato scelto (lui, non altri) da milioni di elettori; non crediamo che un partito serio possa mai permettersi di accucciarsi davanti a un esecutivo, rinunciando a posizioni chiare; non crediamo che il voto sulla decadenza possa essere considerato un evento scontato e quindi da subire come se nulla fosse; e non crediamo - sottolinea - che si possa tradire il patto con i nostri elettori accettando il ritorno delle tasse sulla casa".
Pd: "Impensabile slittamento voto decadenza" - Sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, intanto, interviene anche il Pd. Secondo Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd, "è impensabile uno slittamento voto. abbiamo sempre rispettato regolamenti e procedure, e continueremo a farlo. Tutto dovrà avvenire secondo il regolamento". "Il principio di legalità non può essere sacrificato su nessun altare", ha chiarito.