Legge di Stabilità: caos su cessione delle spiagge

Politica
Una veduta aerea di una spiaggia italiana. Anche nove senatori del Pd hanno presentato un emendamento alla Legge di Stabilità che prevede la vendita delle aree dove sorgono gli stabilimenti balneari a prima firma Manuela Granaiola

La manovra arriva al Senato. Confronto sui nodi cruciali: tasse sulla casa e no tax area. Dopo le polemiche, il Pd ritira l'emendamento che prevedeva la privatizzazione degli spazi balneari

Diventa un caso la questione della cessione delle spiagge durante l'esame della legge di Stabilità. Al Pdl che da giorni sostiene nei fatti la privatizzazione degli arenili, si aggiunge il Pd che con un emendamento a firma di nove senatori chiede di poter mettere in vendita le aree dove sorgono i bar. La proposta, che trova il governo contrario, dura però una manciata di ore e viene ritirata in serata. Intanto i ministeri insistono con il pressing sul Tesoro e su Palazzo Chigi per spuntare le modifiche che da mesi entrano e escono dai provvedimenti ma il governo cerca di resistere e fa sapere di avere in cantiere solo un minipacchetto di emendamenti a propria firma (una decina in tutto), tra cui misure per le Piccole e medie imprese.

Fassina: "Disponibili a modifiche per famiglie in difficoltà" - Casa e cuneo fiscale restano i due temi chiave intorno ai quali ruota il lavoro del Parlamento e, seppur dietro le quinte, anche del governo. Se è infatti difficile che possa incassare il via libera la proposta di rivedere all'insù la no tax area ("insostenibile", la boccia il Sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta) o altre richieste di "terapie choc" che spuntano dal mazzo degli emendamenti parlamentari, questo non vuol dire che la manovra del governo Letta non sarà corretta dal Parlamento. "Il governo - spiega infatti sempre Fassina - è disponibile a apportare miglioramenti alla legge di stabilità, specie sulla parte che riguarda l'Irpef, per irrobustire il potere di acquisto delle famiglie piu' in difficolta"'. Anche il premier Letta, dall'Eliseo, rinvia al suo ritorno a Roma il tema degli sgravi Irpef.

Caos nel Pd per l'emendamento sulle spiagge - Per accelerare i tempi poi la prima mossa che dovranno fare i gruppi parlamentari sarà quella di ridurre il numero di emendamenti: il Pd ad esempio ha già fatto i conti e fa sapere di essere pronto a concentrasi su circa 180 proposte contro le oltre 900 presentate in commissione. Evitando così di dibattere di misure che non vengano reputate chiave, come invece è accaduto sulla vicenda delle spiagge.
A presentare la proposta che è stata al centro dello scontro anche interno ai Democratici è stata una senatrice Pd di Viareggio, Manuela Granaiola insieme ad altri otto colleghi (uno però, il renziano Andrea Marcucci ha successivamente ritirato la propria firma). L'emendamento è stato però immediatamente bocciato dal ministro dell'Ambiente e esponente Democratico Andrea Orlando: "E' una norma - ha detto - politicamente inaccettabili e tecnicamente sbagliate". Parole chiare che hanno poi portato al dietrofront e dunque al ritiro dell'emendamento, perché, chiosa il segretario Guglielmo Epifani, "le spiagge sono di tutti".

In arrivo il piano sulla Spending Review
- In arrivo è invece il piano del Commissario Carlo Cottarelli sulla Spending Review. E' stato inviato con un giorno d'anticipo al comitato interministeriale. Per il momento è top secret. Ma non è un mistero per nessuno che proprio da questo capitolo che potrebbero arrivare le risorse per ridurre ancora di più il costo del lavoro e le risorse per aiutare le famiglie in difficoltà e rilanciare lo sviluppo.

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