Mattarella ringrazia il Papa: si raccolga invito a credere nella pace

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Messaggio del Presidente della Repubblica al Pontefice: "Santità, desidero rivolgerLe un riconoscente ringraziamento, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, per il Suo messaggio 'Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace'"

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"Santità, desidero rivolgerLe un riconoscente ringraziamento, a nome della Repubblica Italiana e mio personale, per il Suo messaggio 'Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace'".

Inizia così un messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a a Papa Francesco. "Affinché, come Ella auspica, il 2025 possa essere un anno in cui 'cresca la pace', Vostra Santità suggerisce gesti urgenti e coraggiosi - aggiunge il capo dello Stato -. Spetta a ciascuno, individualmente e nel contesto sociale di riferimento, raccogliere questo invito a credere nel dialogo e nella pace, a fare di più per gestire con efficacia il fenomeno strutturale delle migrazioni, il degrado ambientale, i rischi e le opportunità connessi alle nuove tecnologie".

"L'Italia, che ha nel ripudio della guerra, nel rifiuto della pena di morte, nel riconoscimento dei diritti e delle libertà fondamentali, e nel perseguimento di pace e giustizia tra le Nazioni i capisaldi della sua Carta costituzionale, non potrà che contribuire a favorire la soluzione pacifica dei conflitti in atto e l'individuazione di percorsi di crescita equa e sostenibile, con lo sguardo rivolto soprattutto alle più giovani generazioni. Senza di esse, infatti, sarebbe illusorio l'esercizio stesso della speranza".

"È l'ordine internazionale basato su regole riconosciute e valide per tutti a essere a rischio, per effetto di iniziative perniciose condotte da attori statuali e non. È il Diritto, presidio della convivenza tra i popoli e i Paesi, ad essere violato. È - sempre più spesso - la dignità della persona ad essere sfigurata" ha scritto.

"L'analisi che Ella svolge in occasione di questa 58° Giornata Mondiale della Pace interroga la coscienza di ogni donna e di ogni uomo di buona volontà - rimarca Mattarella -. Tutti, Capi di Stato e di Governo, responsabili delle Organizzazioni Internazionali, autorità civili e religiose sono chiamati a confrontarsi con le ferite del mondo, con una preoccupante frammentazione sociale ed economica, con il proliferare di minacce al pacifico sviluppo dei rapporti tra gli Stati". "All'inizio dell'anno giubilare appena inaugurato, il tema prescelto per il messaggio sottolinea opportunamente la necessità di un cambiamento culturale che consenta di riconoscerci tutti come 'debitori' e, dunque, necessari l'uno all'altro. Basterebbe questa consapevolezza per indurre alla ricerca - più logica, saggia, lungimirante - di stimoli alla solidarietà, mentre constatiamo come violenza, sfruttamento e disparità offuscano le prospettive di milioni di persone in tutti i continenti", aggiunge il capo dello Stato.

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