Il candidato alla segreteria Pd liquida con una battuta la possibilità di un'intesa col suo avversario. E sulla legge di stabilità: "Giusta la direzione, ma va migliorata". Il sindaco di Firenze: "Se vinco io mai più larghe intese"
"L'unico ticket che dobbiamo scongiurare è quello sanitario, poi di altri ticket non abbiamo particolare interesse a discutere". Con questa battuta, Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria Pd, a Sky TG24 sembra escludere una possibile alleanza con il suo avversario Matteo Renzi.
Cuperlo parla poi della legge di stabilità: "E' un passo avanti ma ci sono molte cose da migliorare e da correggere". Secondo il dirigente Pd, visto che le risorse per il taglio del cuneo fiscale "sono modeste" è "bene che vengano concentrate sulle fasce più basse" di reddito. E poi bisogna "prevedere una integrazione alla manovra di 3 miliardi di euro per finanziare buona occupazione in quei settori in cui c'è domanda, come la messa in sicurezza del territorio o l'edilizia scolastica".
Renzi: "Se vinco mai più larghe intese" - Le parole di Cuperlo arrivano poche ore dopo quelle dell'altro candidato Pd, Matteo Renzi.
"Se vinco - dice il primo cittadino di Firenze all'Unità- il Pd presenterà una proposta di legge elettorale molto netta che imponga il bipolarismo e l'alternanza. Io voglio che le larghe intese non tornino mai più. Se qualcuno immagina che le larghe intese siano il futuro, e non mi riferisco a Enrico Letta che è un convinto bipolarista, sappia che con noi non ci riusciranno".
Il candidato segretario del Pd aggiunge poi "che ci siano ambienti politici e culturali che immaginano un grande centro è un dato di fatto. Ma sarebbe dannoso per l'Italia. Per questo chiedo che dal congresso esca con forza l'indicazione per il bipolarismo, senza ambiguità. I nostalgici del grande centro sono certo in Lista Civica, ma li abbiamo anche noi, li ha il Pd. Però nel paese sono minoranza".
"Non sono per i più fedeli ma per i più capaci" - Il Pd di Renzi, dice ancora, "sarà un partito aperto, trasparente partecipato. Un partito vero che si basa si tre gambe: parlamentari, amministratori e circoli". A chi parla di gestione unitaria con Cuperlo, dopo le primarie, risponde: "E' prematuro. Quando dico che voglio rottamare le correnti non faccio propaganda. Non voglio che il Pd viva di correnti. Non sono per i più fedeli, ma per i più capaci".
Il Pd, conclude, "sta dentro il Pse, "per cambiarlo e allargarlo a tutte le forze democratiche e progressiste, perche' c'e' da cambiare l'Europa".
Veltroni: "Bene Renzi, ma più profondità" - E su Renzi interviene anche l'ex segretario del partito Renzi: "Il Pd non può credere di aver già vinto. Renzi? Penso abbia l’ispirazione giusta, ma deve coltivare la profondità".
"Temo - spiega Veltroni in un'intervista al Corriere della Sera - si stia dando l’impressione che abbiamo già vinto le elezioni, e l’unico problema sia ripartire i posti del governo che verrà. Sinceramente, lo eviterei".
"Penso che Renzi abbia l’ispirazione giusta - dice poi Veltroni sul candidato alla segreteria Pd, - capisca che questa non è una fase ordinaria ma "a Renzi ho detto, pubblicamente e privatamente, che deve trasferire al Paese l’idea di coltivare quella che per me è la parola-chiave della nostra stagione storica: profondità", "non basta mettere insieme pezzetti di programma; ci vuole una visione generale, un’idea dell’Italia".
Cuperlo parla poi della legge di stabilità: "E' un passo avanti ma ci sono molte cose da migliorare e da correggere". Secondo il dirigente Pd, visto che le risorse per il taglio del cuneo fiscale "sono modeste" è "bene che vengano concentrate sulle fasce più basse" di reddito. E poi bisogna "prevedere una integrazione alla manovra di 3 miliardi di euro per finanziare buona occupazione in quei settori in cui c'è domanda, come la messa in sicurezza del territorio o l'edilizia scolastica".
Renzi: "Se vinco mai più larghe intese" - Le parole di Cuperlo arrivano poche ore dopo quelle dell'altro candidato Pd, Matteo Renzi.
"Se vinco - dice il primo cittadino di Firenze all'Unità- il Pd presenterà una proposta di legge elettorale molto netta che imponga il bipolarismo e l'alternanza. Io voglio che le larghe intese non tornino mai più. Se qualcuno immagina che le larghe intese siano il futuro, e non mi riferisco a Enrico Letta che è un convinto bipolarista, sappia che con noi non ci riusciranno".
Il candidato segretario del Pd aggiunge poi "che ci siano ambienti politici e culturali che immaginano un grande centro è un dato di fatto. Ma sarebbe dannoso per l'Italia. Per questo chiedo che dal congresso esca con forza l'indicazione per il bipolarismo, senza ambiguità. I nostalgici del grande centro sono certo in Lista Civica, ma li abbiamo anche noi, li ha il Pd. Però nel paese sono minoranza".
"Non sono per i più fedeli ma per i più capaci" - Il Pd di Renzi, dice ancora, "sarà un partito aperto, trasparente partecipato. Un partito vero che si basa si tre gambe: parlamentari, amministratori e circoli". A chi parla di gestione unitaria con Cuperlo, dopo le primarie, risponde: "E' prematuro. Quando dico che voglio rottamare le correnti non faccio propaganda. Non voglio che il Pd viva di correnti. Non sono per i più fedeli, ma per i più capaci".
Il Pd, conclude, "sta dentro il Pse, "per cambiarlo e allargarlo a tutte le forze democratiche e progressiste, perche' c'e' da cambiare l'Europa".
Veltroni: "Bene Renzi, ma più profondità" - E su Renzi interviene anche l'ex segretario del partito Renzi: "Il Pd non può credere di aver già vinto. Renzi? Penso abbia l’ispirazione giusta, ma deve coltivare la profondità".
"Temo - spiega Veltroni in un'intervista al Corriere della Sera - si stia dando l’impressione che abbiamo già vinto le elezioni, e l’unico problema sia ripartire i posti del governo che verrà. Sinceramente, lo eviterei".
"Penso che Renzi abbia l’ispirazione giusta - dice poi Veltroni sul candidato alla segreteria Pd, - capisca che questa non è una fase ordinaria ma "a Renzi ho detto, pubblicamente e privatamente, che deve trasferire al Paese l’idea di coltivare quella che per me è la parola-chiave della nostra stagione storica: profondità", "non basta mettere insieme pezzetti di programma; ci vuole una visione generale, un’idea dell’Italia".