Imu sulle case di lusso, il Pd ritira gli emendamenti

Politica

L'imposta sull'abitazione torna ad agitare la maggioranza. Il Partito democratico non presenta l'emendamento che prevede che le fasce medio-alte paghino la rata di giugno. Napolitano: "Polemiche? Non le sopravvalutiamo". Renzi: "Basta liti su Imu e Iva"

Una battaglia politica, molto interna al Pd ma che coinvolge anche Scelta civica, fa fibrillare il governo e anche qualche centinaia di migliaia di proprietari di case che per diverse ore hanno temuto di dover pagare la prima rata dell'Imu. "Abbiamo avuto piccoli episodi e motivi di polemica, ma non mi pare che siano da sopravvalutare", commenta da Cracovia il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Mentre il sindaco di Firenze, Matteo Renzi stigmatizza il lungo dibattito su "questionicine" come Imu e Iva. "Spero che il Paese colga questo momento per non continuare nei derby e nelle risse quotidiane".



Il voto in commissione -
Oggi, martedì 8, le commissioni Bilancio e Finanze delle Camere avrebbero dovuto votare degli emendamenti al decreto che abroga la rata di giugno dell'Imu, uno del Pd e due di Scelta civica, che rimettevano in discussione questa decisione del governo, prevedendo che le fasce medio alte paghino l'imposta. Scenario che avrebbe scombussolato gli equilibri politici appena ritrovati con il voto di fiducia e che è stato evitato dopo la decisione dello stesso Pd di ritirare le modifiche.
Uno degli emendamenti prevedeva di far pagare l'Imu a tutte le abitazioni con rendita catastale oltre i 750 euro, destinando il ricavato al ribasso dell'aliquota Iva dal 22 al 21% a novembre e dicembre, e ad altre misure sociali (affitti, Cig).

Nel frattempo il presidente del Consiglio prova ad accelerare i tempi sulla legge di Stabilità con al centro la riduzione del costo del lavoro. Ma i sindacati, incontrati nella serata di lunedì 7, rimangono per il momento perplessi.

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