Letta: ridurre costi lavoro. I sindacati: solo intenzioni

Politica

Incontro tra premier e parti sociali in vista del varo della legge di stabilità. Il presidente del Consiglio si dice ottimista sul taglio del cuneo fiscale, ma Camusso frena. Angeletti: "Strada in salita". Bonanni: “Vogliamo un intervento significativo”

Più soldi in busta paga dal 2014. E' questo l'obiettivo, come ribadito dal premier Enrico Letta nel corso dell'intervista con Maria Latella a SkyTG24, che si è posto il governo con il taglio del cuneo fiscale, primo punto della legge di stabilità. E proprio in vista di questo appuntamento che il governo ha deciso di incontrare lunedì 7 ottobre i sindacati, seguiti martedì da Confindustria e mercoledì da Rete imprese Italia.
Il premier ha definito "positivo" l'incontro con le parti sociali e, spiegano fonti di Palazzo Chigi, ora bisogna assolutamente recuperare il tempo perduto a causa della crisi politica e procedere "a ritmi forzati" sulla legge di stabilità. Letta ha confermato che l'intervento sulla riduzione del costo del lavoro sarà al centro della legge di Stabilità con un mix di misure a vantaggio sia dei lavoratori che delle imprese. L'intervento sarà finanziato con tagli alla spesa pubblica.

I sindacati: "Solo intenzioni, mancano i numeri" - Ma "in assenza di cifre e di proposte concrete si tratta solo di intenzioni", dice la leader della Cgil, Susanna Camusso, dopo l'incontro con il premier sulla Legge di stabilità e sulla richiesta di tagliare le tasse sul lavoro. "Tutto quello che abbiamo letto sui giornali non esiste: siamo di fronte a una pagina bianca, nessuna cifra” (VIDEO).
"La strada è in salita - ha aggiunto Luigi Angeletti (Uil) - percepiamo una certa vaghezza nel reperimento delle risorse, ma confidiamo che il messaggio sia stato chiaro e convincente. Ci rendiamo conto di quanto sia impegnativo e difficile ma pensiamo che il presidente del Consiglio abbia capito che non ci sono alternative a questa strada".
Secondo Raffaele Bonanni (VIDEO), leader della Cisl, "il presidente del consiglio ha detto che è interessato ad aprire la discussione fiscale nella legge di stabilità, che per noi è la questione cruciale: ridurre le tasse su lavoratori, pensionati e imprese che investono". "E' fortemente interessato, ma naturalmente ci sono problemi di risorse. Noi vogliamo un intervento significativo".

Squinzi: "Servirebbero 8/10 miliardi" - Dal presidente di Confindustria arriva una prima stima di quali sarebbero le risorse necessarie per intervenire sul costo del lavoro. Commentando alcune indiscrezioni di stampa, che fissavano a circa 4/5 miliardi i fondi da recuperare, il capo degli industriali Giorgio Squinzi (VIDEO) commenta che "se fossero 8-10 mld sarebbe meglio". Per recuperarli, continua a margine dell'assemblea  Indicam a Milano, "dovranno fare un'analisi. Comunque rimango  dell'opinione che con una Pubblica Amministrazione che spende oltre  800 mld, con un minimo di spending review si possono recuperare".


Incertezza sull'entità del taglio del cuneo fiscale - Sull'entità reale del taglio al cuneo fiscale dal governo arrivano però commenti prudenti. Intervenendo a una trasmissione radiofonica, il sottosegretario all'Economia Pierpaolo Baretta, ha spiegato che "il governo non ha, comprensibilmente, potuto fare nessuna stima ufficiale. Baretta ha aggiunto di augurarsi che la cifra ricavata "sia quella dei 4-5 miliardi di euro (indicata da alcuni quotidiani, ndr) ma la manovra va vista nella sua interezza." E prudenza arriva anche dal viceministro dell'Economia, Luigi Casero del Pdl, che in un'intervista al Corriere della Sera, conferma che nel 2014 ci sarà il taglio del cuneo fiscale, ma aggiunge che "solo una prima parte dell'operazione, non la più cospicua, rientrerà nella legge di stabilità". Per l'intervento sul cuneo fiscale serve tempo, spiega, e "al momento non c'è modo di sapere quante risorse deriveranno dalla delega fiscale perché non è possibile prevedere quanto verrà dalla lotta all'evasione fiscale o dal disboscamento delle agevolazioni". Per questo "un primo intervento sarà possibile, ma non sarà finanziato con la delega. Dovremo trovare delle coperture legate a tagli di spesa pubblica".

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