Il premier chiede una maggiore assunzione di responsabilità da tutte le forze politiche di fronte al crescere della tensione sul caso Berlusconi. Sullo stop dell'aumento dell'Iva spiega: "E' una vicenda complessa, ne stiamo parlando"
"Io e il Presidente della Repubblica non possiamo essere gli unici parafulmini, c'è bisogno della partecipazione responsabile di tutti" in una situazione che è ancora da stabilizzare. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, registrando una puntata di 'Porta a Porta'. "Da alcune settimane si è alzato il livello dello scontro fra i partiti", ha sottolineato Letta, "bisogna fare attenzione perché non può essere richiesto solo al presidente del Consiglio e al Presidente della Repubblica di tenere in piedi le istituzioni mentre tutti se le danno di santa ragione".
Letta: "Futuro non dipende solo da Berlusconi" - Enrico Letta ricorda inoltre che l'emergenza in Italia non è ancora superata. "Il futuro non dipende solo da ciò che farà Berlusconi ma da molti altri fattori", infatti, "il nostro Paese era in bilico a febbraio, a marzo e ad aprile e le condizioni che lo hanno portato a questa situazione di difficoltà non sono venute meno di colpo anzi, c'è stato l'aggravarsi della instabilità politica". Prioritario resta però cambiare il Porcellum. "Con tre o quattro poli", com'è adesso, "andare al voto con questa legge elettorale, vuol dire riconfermare al Senato a situazione di impasse".
Incerto lo stop dell'aumento Iva - Per quanto riguarda invece lo stop all'aumento dell'Iva Enrico Letta non se la sente di promettere nulla. Alla domanda se si può dar per certo che l'aumento non ci sarà il premier risponde "No!". Letta precisa poi che "ne stiamo parlando, è una vicenda molto complessa, l'aumento è stato deciso due anni fa e confermato lo scorso anno, e i soldi di queste entrate sono stati già spesi". "Quel che posso dire è che faremo una riforma", ha aggiunto. E poi ricorda l'abolizione dell'Imu. "Oggi gli italiani avrebbero dovuto pagare la prima rata dell'Imu e non la pagano" dice il premier e sottolinea che "non c'è stato un cedimento ma un buon compromesso con le forze politiche". La service tax, aggiunge, sarà "più progressiva, con più attenzione agli aspetti fondamentali della vita delle famiglie, come quelle numerose, e non colpirà gli affittuari".
Legge stabilità sarà sul lavoro - Per quanto riguarda invece la legge di stabilità il premier spiega di voler incentivare il modo particolare il lavoro. "Il nostro Paese è morto per eccesso di precarietà. Il messaggio centrale della legge di stabilità sarà la riduzione delle tasse sul lavoro" per giungere a un "intervento maggiore per incentivi che portino all'assunzione di giovani con contratti di lavoro a tempo indeterminato". Letta se la prende anche con chi accusa il suo governo di aver passato quattro mesi e mezzo "a girarsi i pollici" - pur senza citare il suo alleato di partito Matteo Renzi, che ha criticato l'immbolismo dell'esecutivo - e ribatte che Palazzo Chigi ha già mobilitato risorse per 10 miliardi in un triennio.
Letta: "Futuro non dipende solo da Berlusconi" - Enrico Letta ricorda inoltre che l'emergenza in Italia non è ancora superata. "Il futuro non dipende solo da ciò che farà Berlusconi ma da molti altri fattori", infatti, "il nostro Paese era in bilico a febbraio, a marzo e ad aprile e le condizioni che lo hanno portato a questa situazione di difficoltà non sono venute meno di colpo anzi, c'è stato l'aggravarsi della instabilità politica". Prioritario resta però cambiare il Porcellum. "Con tre o quattro poli", com'è adesso, "andare al voto con questa legge elettorale, vuol dire riconfermare al Senato a situazione di impasse".
Incerto lo stop dell'aumento Iva - Per quanto riguarda invece lo stop all'aumento dell'Iva Enrico Letta non se la sente di promettere nulla. Alla domanda se si può dar per certo che l'aumento non ci sarà il premier risponde "No!". Letta precisa poi che "ne stiamo parlando, è una vicenda molto complessa, l'aumento è stato deciso due anni fa e confermato lo scorso anno, e i soldi di queste entrate sono stati già spesi". "Quel che posso dire è che faremo una riforma", ha aggiunto. E poi ricorda l'abolizione dell'Imu. "Oggi gli italiani avrebbero dovuto pagare la prima rata dell'Imu e non la pagano" dice il premier e sottolinea che "non c'è stato un cedimento ma un buon compromesso con le forze politiche". La service tax, aggiunge, sarà "più progressiva, con più attenzione agli aspetti fondamentali della vita delle famiglie, come quelle numerose, e non colpirà gli affittuari".
Legge stabilità sarà sul lavoro - Per quanto riguarda invece la legge di stabilità il premier spiega di voler incentivare il modo particolare il lavoro. "Il nostro Paese è morto per eccesso di precarietà. Il messaggio centrale della legge di stabilità sarà la riduzione delle tasse sul lavoro" per giungere a un "intervento maggiore per incentivi che portino all'assunzione di giovani con contratti di lavoro a tempo indeterminato". Letta se la prende anche con chi accusa il suo governo di aver passato quattro mesi e mezzo "a girarsi i pollici" - pur senza citare il suo alleato di partito Matteo Renzi, che ha criticato l'immbolismo dell'esecutivo - e ribatte che Palazzo Chigi ha già mobilitato risorse per 10 miliardi in un triennio.