Accolta all'unanimità la proposta del presidente Stefàno di esprimersi il 18 settembre sulla decadenza di Berlusconi. Il voto definitivo è atteso a fine mese, poi la parola passerà all'aula del Senato. Il premier: "Chiari i rischi se tutto va all'aria"
La Giunta per l'immunità del Senato ha accolto all'unanimità la proposta del presidente Dario Stefàno di votare mercoledì 18 settembre il documento del relatore Andrea Augello (Pdl) sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi in base alla legge Severino, dopo la condanna definitiva nel processo Mediaset. La riunione di oggi 12 settembre è stata aggiornata a lunedì 16, quando la Giunta lavorerà dalle 15 alle 20; poi vi sarà una seduta martedì 17, dalle 9 alle 14. Infine, mercoledì 18 settembre dalle 20.30 in poi dichiarazioni di voto e voto.
Con molta probabilità, la maggioranza dei componenti della giunta, dove il centrodestra è in minoranza, boccerà la relazione di Augello e dovrà, a questo punto, come spiega a SkyTG24 il presidente Stefàno, nominare un nuovo relatore. La nuova istruttoria prenderà almeno altri 10 giorni - in cui ha diritto di essere sentito in un'udienza pubblica lo stesso Berlusconi - prima di giungere al parere definitivo sulla decadenza, che dovrebbe arrivare alla fine del mese e che dovrà poi essere confermato o ribaltato dall'aula del Senato.
"Sono sereno prevarrà il buon senso: sono chiari a tutti, anche al Parlamento, rischi se tutto va all'aria" il commento del premier Letta sulle possibili conseguenze sul governo del voto in giunta.
La cronaca della giornata
Con molta probabilità, la maggioranza dei componenti della giunta, dove il centrodestra è in minoranza, boccerà la relazione di Augello e dovrà, a questo punto, come spiega a SkyTG24 il presidente Stefàno, nominare un nuovo relatore. La nuova istruttoria prenderà almeno altri 10 giorni - in cui ha diritto di essere sentito in un'udienza pubblica lo stesso Berlusconi - prima di giungere al parere definitivo sulla decadenza, che dovrebbe arrivare alla fine del mese e che dovrà poi essere confermato o ribaltato dall'aula del Senato.
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