Meeting di Cl, Letta: "Via subito il Porcellum". Video

Politica

Il premier apre l'edizione 2013 della rassegna a Rimini: "L'uscita dalla crisi è a portata di mano". Prima del suo intervento una videointervista a Napolitano: "Europa malata di mancato sviluppo". Il ministro Mauro assicura: "Il governo andrà avanti"

Enrico Letta chiede al Parlamento di seppellire il Porcellum, restituendo al più presto al "cittadino arbitro" la possibilità di scegliere. Ma aprendo il Meeting di Rimini fra gli applausi del popolo di Cl, il presidente del Consiglio lancia un monito, rivolto soprattutto al Pdl: "Nessuno interrompa il percorso di speranza che abbiamo cominciato" con il governo delle larghe intese. Perché, ammonisce il premier, "gli italiani puniranno chi anteporrà interessi personali e di parte rispetto all'interesse comune di uscire dalla crisi". Un obiettivo, questo, che secondo Letta "è a portata di mano" e verso il quale il suo governo può portare l'Italia.

"Privilegiare la forza dell'incontro" - Il presidente del Consiglio, che a Rimini mette fine alle sue brevissime vacanze agostane, cita un salmo della Bibbia caro a don Giussani, ma anche Collodi e Pinocchio "da buon toscano"; riceve un'accoglienza calorosa dal popolo di Cl. Letta tocca le corde del movimento parlando di sussidiarietà ma attacca anche i "professionisti del conflitto", chiedendo "di privilegiare la forza fecondatrice dell'incontro, che non è annullamento della propria identità ma fa paura solo a chi è incerto della propria identità e dei propri valori". Un concetto che suona diretto a chi critica la "strana maggioranza" che sorregge il governo delle larghe intese e che invece tanto piace ai ciellini.

"Legge elettorale va approvata a ottobre"
- E allora, avanti tutta sulla riforma della legge elettorale, che per Letta "andrà approvata a ottobre" ed "è il cambiamento più urgente da fare". Il premier mette l'accento anche sull'abolizione del finanziamento pubblico per ridare "ai cittadini il potere di dare, se vogliono, il loro finanziamento", tenendo conto anche del "terremoto" delle elezioni. "Non possiamo dire - sostiene - che a febbraio non è successo nulla: è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l'ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi".

"L'uscita dalla crisi è a portata di mano" - A maggior ragione dopo quel terremoto, prosegue Letta, citando le parole pronunciate dal presidente Napolitano proprio aprendo il Meeting di Rimini due anni fa, "la politica deve parlare il linguaggio della verità". E deve volare alto, perché, spiega, "non ce la facciamo senza politica, purché  sia buona. Insomma, pur sentendo "il senso del limite", Letta vuol portare il Paese in un porto sicuro a maggior ragione dopo che negli ultimi due anni "si è compiuto un percorso faticoso e doloroso". E pensa di potercela fare nel 2014, "che può essere anche l'anno del nuovo inizio anche per l'Europa", se la sua maggioranza continuerà a sostenerlo. "Adesso - insiste - l'uscita dalla crisi è a portata di mano; è possibile a seconda di cosa facciamo noi. Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi; se ci fermiamo con la testa sempre rivolta al nostro passato non usciremo dalla crisi".

"Non lasceremo soli i giovani" -
Prima del suo intervento il presidente del Consiglio ha visitato gli stand del Meeting: "Non lasceremo soli i giovani - ha detto - lavoriamo per dar loro più opportunità". A Rimini è presente anche il ministro della Difesa Mauro che, a proposito delle acque agitate all'interno della maggioranza dopo la condanna di Berlusconi, ha assicurato: "Il governo andrà avanti". E ha invitato i politici ad "essere consapevoli che i bisogni della gente vengono prima di ogni altra cosa".

Napolitano: "Europa malata di mancato sviluppo" -
A precedere il premier è stata una videointervista del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha ribadito l'importanza dell'Europa unita e del ruolo dei giovani.  "Di che cosa è malata l'Europa? di mancato sviluppo economico e sociale" ha detto infatti il presidente della Repubblica, secondo cui l'Ue "non riesce a crescere, sta perdendo velocità e competitività e questo è senza dubbio uno dei fattori fondamentali di crisi dell'Europa". "Però, attenzione - ha continuato Napolitano - la crisi che viviamo in Europa, e che è parte di una crisi globale dal 2009, viene da lontano, comincia prima" (IL VIDEO).

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