Debiti Pa, Saccomanni: "A disposizione 15,69 miliardi"

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Il ministro dell’Economia spiega che “a settembre potranno essere avviate ulteriori misure a sostegno dell'attività economica e della liquidità delle imprese”. Intanto è in corso l’incontro governo-partiti per sciogliere i nodi relativi all’Imu e all’Iva

Nel giorno in cui governo e partiti si incontrano per provare a sciogliere i nodi sull’Imu e sull’Iva, l’esecutivo fa sapere, per bocca del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, che a settembre potrebbe annunciare un aumento dei pagamenti del 2013 dei debiti della Pubblica amministrazione, stabiliti in 20 miliardi di euro. Nel corso di una conferenza stampa Saccomanni ha precisato quindi che finora sono stati messi "materialmente a disposizione" 15,692 miliardi.
Nell'ultimo trimestre dell'anno il ministro conta di predisporre "un importo ulteriormente significativo" di rimborsi. Quanto all'ipotesi, caldeggiata dal Pdl, di anticipare al 2013 parte del pagamento dei 20 miliardi di debiti previsti nel 2014 e di raddoppiare il plafond 2013 anche attraverso il ricorso alle banche, Saccomanni ha spiegato che a frenarla sono "fattori tecnici".

Saccomanni: "A settembre ulteriori misure" - "Siamo fiduciosi che a settembre potranno essere avviate ulteriori misure a sostegno dell'attività economica e liquidità delle imprese servitrici di beni e servizi per la pubblica amministrazione".
Al ritorno dalle vacanze sarà dunque pronta la "mappatura  completa dell'ammontare totale dei debiti delle pubbliche  amministrazioni", ricorda il ministro. "In quella sede faremo il punto della situazione" e sarà deciso "l'ulteriore pagamento dei debiti da effettuare nel corso del 2013".

Brunetta (Pdl) attacca Saccomanni
– Il capogruppo alla Camera del Pdl, Renato Brunetto, però non si accontenta delle parole del ministro e va all’attacco: "Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha annunciato che sono stati attivati 15,7 miliardi di euro per i pagamenti dei debiti scaduti della pubblica amministrazione. Bene, però qualche domanda sorge spontanea. Quanti sono i soldi effettivamente entrati nelle casse delle imprese? Di quali imprese stiamo parlando, visto che negli elenchi pubblicati dallo stesso Ministero dell'Economia e delle Finanze sono riportati quasi esclusivamente debiti verso le grandi società per servizi come il riscaldamento o la telefonia? Perché solo 4 dei 13 Ministeri con portafoglio hanno pubblicato gli elenchi nonostante la scadenza sia trascorsa da oltre due settimane?".

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