Grillo-Letta, botta e risposta su diaria e rimborsi

Politica

Il leader del Movimento 5 Stelle torna a parlare di "colpo di Stato" e accusa il premier di essere "un mantenuto della politica". La replica del capo del governo: "Io ho tolto lo stipendio ai ministri, lui non riesce a tagliare la diaria a suoi eletti"

Il governo si dà 100 giorni per le riforme. Intanto, la giornata del 10 maggio viene segnata da un duro botta e risposta tra Enrico Letta e Beppe Grillo. Oggetto del contendere, le parole con cui il leader del Movimento Cinque Stelle accusa il presidente del Consiglio di essere un mantenuto della politica ed un nipote di lusso. Il diretto interessato replica: "Io ai ministri taglio lo stipendio, lui non riesce nemmeno a gestire la diaria dei suoi deputati".

Governo annuncia le riforme nei prossimi 100 giorni
- La giornata inizia con le decisioni prese dal vertice di maggioranza: dopo il decreto su Imu e Cig in deroga, che dovrebbe essere varato a metà della prossima settimana, governo e maggioranza si concentreranno nei prossimi cento giorni sulla riforma della fiscalità sulla casa, sul rilancio dell'edilizia e soprattutto sulla lotta alla disoccupazione giovanile. Il governo sarà anche catalizzatore del processo di riforme istituzionali che, molto probabilmente, avrà come sede le Camere. Nel quadro della sostenibilità dei conti pubblici e con un dialogo continuo con l'Europa, l'obiettivo di governo e maggioranza è di mettere in campo un pacchetto di misure già nei primi cento giorni, alternando l'uso di decreti legge e disegni di legge.

Grillo: "Referendum sullo ius soli"
- E irrompe nel dibattito politico Beppe Grillo, che precisa, puntualizza e ribadisce quanto dichiarato giovedì 9 maggio sulle diarie dei deputati del Movimento 5 Stelle. Non prima, però, di aver chiesto un referendum sullo ius soli per gli immigrati (La Russa si dice d'accordo con la sostanza, ma gli ricorda che il referendum da lui proposto non è realizzabile). Ultimo punto, un pensiero per i giornalisti ed uno per Berlusconi. Al Leader del Pdl, Grillo manda a dire che potrebbe pure essere nominato senatore a vita, ma a patto che poi si "levi dai c....". Ai primi invece dice: "State molto attenti a fare dossier su famiglie e moglie, attenti perché noi faremo altrettanto. Non è un consiglio, è proprio una minaccia".  Poi Grillo passa direttamente a parlare del presidente del Consiglio: "Per 20 anni ha fatto il nipote di suo zio, che ne devo pensare di uno come lui?". E riguardo alla nascita del nuovo governo parla di "colpo di stato".

Letta: "Io tolgo lo stipendio ai ministri, lui non riesce a dimezzare la diaria" - Immediata la replica di Letta: "Inaccettabile parlare di colpo di Stato" (VIDEO). E poi aggiunge: "La butta sull'insulto personale perché non ha altri argomenti. Lui insulta, io lavoro e mi occupo dei problemi. Io nel decreto toglierò lo stipendio ai ministri parlamentari, lui fatica a non far prendere la diaria intera ai suoi parlamentari che si ribellano". Argomento oggi molto delicato per il leader dell'M5s. Che infatti risponde al fuoco: "Letta è un mantenuto dalla politica, non accetto lezioni di morale da lui".
Solo ieri, 9 maggio, Giorgio Napolitano aveva chiesto che la si smettesse con la politica dell'insulto.

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