Sabato manifestazione del Pdl a Brescia. La Anm replica alle accuse: "Delegittimano le toghe". Intanto, i pm di Napoli chiedono il rinvio a giudizio dell'ex premier per la presunta compravendita di senatori
"E' una ridicola provocazione preparata dalla parte politicizzata della magistratura che da vent'anni cerca di eliminarmi come principale avversario della sinistra". Il giorno dopo la sentenza di condanna per i diritti tv, Silvio Berlusconi torna in video e punta il dito contro quei pm che usano la giustizia a fini politici. Il Cavaliere se la prende anche con la Procura di Napoli che lo ha rinviato a giudizio nell'ambio dell'inchiesta sulla cosiddetta compravendita dei senatori nel 2006: "E' una cosa assurda e ciò alimenta polemiche che possono condizionare il clima ma non saremo noi a farlo". E invita i suoi a mobilitarsi per reagire alle "aggressioni giudiziarie". Proposta subito accolta dal Pdl che in una nota annuncia: "Il Popolo della libertà scende in piazza in difesa di Silvio Berlusconi. La manifestazione si svolgerà sabato 11 maggio a Brescia, alle 16 in piazza Duomo, con la partecipazione del presidente del Popolo della libertà".
La condanna in appello - Mercoledì 8 maggio, Berlusconi è stato condannato in appello per il processo Mediaset a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici. Intanto la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex premier per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l'ex senatore Sergio De Gregorio e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola.
Secondo diversi osservatori, la condanna potrebbe avere effetti politici sulla tenuta del governo Letta (della cui maggioranza fa parte anche il Pdl), anche se i principali esponenti di centrodestra hanno escluso che vi possa essere un nesso di causa/effetto sulla vita del nuovo esecutivo.
Berlusconi: non stacco la spina a Letta - Il leader azzurro, però, assicura che non metterà in crisi la maggioranza: "Ora abbiamo fatto molto per dare un governo forte e stabile all'Italia e non metteremo certamente in discussione per una sentenza assolutamente iniqua e infondata". L'ex premier frena i 'falchi'. Preferisce mantenere separata la sorte del governissimo guidato da Enrico Letta dalle "sue vicende personali". Al tempo stesso, raduna il Pdl, che trasforma in manifestazione di piazza l'appuntamento elettorale di sabato a Brescia per lanciare la candidatura a sindaco di Adriano Paroli (alle 18, in piazza Duomo, e' previsto un comizio del presidente pidiellino) e pensa a un'iniziativa anti-pm per lunedì, davanti al Tribunale di Milano, quando riprenderà il processo Ruby.
Anm: il Pdl delegittima le toghe - Agli attacchi del Cav risponde con una nota l'Anm: Costituiscono una "pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia" le reazioni politiche che ci sono state rispetto a singole decisioni giurisdizionali. Ancora una volta bisogna denunciare le dichiarazioni di numerosi esponenti politici e rappresentanti delle Istituzioni che commentano singole iniziative o decisioni giurisdizionali, delle quali oltretutto non sono note le motivazioni, utilizzando espressioni violente e offensive estranee a ogni legittimo esercizio del diritto di critica", affermano in una nota i vertici del sindacato delle toghe. L'Anm auspica "che vengano accolti i reiterati inviti del Capo dello Stato a evitare conflitti e prese di posizione in grado di ingenerare tra i cittadini sfiducia nelle istituzioni della Repubblica". Immediata la reazione del Pdl per bocca di Fabrizio Cicchitto: "L'Anm non può pretendere che ci siano magistrati che intervengono pesantemente sul terreno politico e pretendere che non ci siano risposte sullo stesso piano".
Grillo: "Chiederemo ineleggibilità del Cavaliere. Vada in carcere" - Anche Beppe Grillo si fa sentire. E dal suo blog lancia l'affondo: "Berlusconi è il garante dell'osceno connubio tra illegalità e democrazia. Un parassita che se estratto dallo stomaco della nazione, come Alien, la farebbe morire". E precisa: "In un qualsiasi Paese democratico un personaggio come Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica". Grillo ribadisce inoltre che il MoVimento 5 Stelle chiederà in Parlamento "l'ineleggibilità" del Cav perché la condanna in Appello prevede anche 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. "Vedremo chi voterà l'ineleggibilità", scrive spiegando che il M5S punta all'ineleggibilità di Berlusconi anche per l'applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti. "Mi mangio un cappello -prosegue - se sarà votata dal pdmenoelle".
La sentenza di Cassazione dovrebbe arrivare entro 7 mesi - "Sei/sette mesi di agibilità politica: il tempo medio di fissazione di un processo in Cassazione è da ieri anche il tempo politico che rischia di rimanere a Silvio Berlusconi" scrive sul Corriere della Sera Luigi Ferrarella, che riassume i tempi tecnici per arrivare a una sentenza definitiva. Il quotidiano di via Solferino ricorda come "in caso di conferma della condanna anche in Cassazione, già a fine 2013 la Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama si troverebbe a dichiarare la decadenza da senatore di Berlusconi". "Poiché l'Appello depositerà tra 15 giorni le motivazioni, è probabile che il capo del Pdl sia al vaglio della Cassazione già entro fine anno, ben prima della prescrizione collocabile nel luglio 2014" conclude Ferrarella.
La condanna in appello - Mercoledì 8 maggio, Berlusconi è stato condannato in appello per il processo Mediaset a quattro anni di carcere e cinque di interdizione dai pubblici uffici. Intanto la Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex premier per la vicenda della presunta compravendita dei senatori. Analoga richiesta è stata formulata per l'ex senatore Sergio De Gregorio e l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola.
Secondo diversi osservatori, la condanna potrebbe avere effetti politici sulla tenuta del governo Letta (della cui maggioranza fa parte anche il Pdl), anche se i principali esponenti di centrodestra hanno escluso che vi possa essere un nesso di causa/effetto sulla vita del nuovo esecutivo.
Berlusconi: non stacco la spina a Letta - Il leader azzurro, però, assicura che non metterà in crisi la maggioranza: "Ora abbiamo fatto molto per dare un governo forte e stabile all'Italia e non metteremo certamente in discussione per una sentenza assolutamente iniqua e infondata". L'ex premier frena i 'falchi'. Preferisce mantenere separata la sorte del governissimo guidato da Enrico Letta dalle "sue vicende personali". Al tempo stesso, raduna il Pdl, che trasforma in manifestazione di piazza l'appuntamento elettorale di sabato a Brescia per lanciare la candidatura a sindaco di Adriano Paroli (alle 18, in piazza Duomo, e' previsto un comizio del presidente pidiellino) e pensa a un'iniziativa anti-pm per lunedì, davanti al Tribunale di Milano, quando riprenderà il processo Ruby.
Anm: il Pdl delegittima le toghe - Agli attacchi del Cav risponde con una nota l'Anm: Costituiscono una "pericolosa delegittimazione del ruolo della giurisdizione nella nostra democrazia" le reazioni politiche che ci sono state rispetto a singole decisioni giurisdizionali. Ancora una volta bisogna denunciare le dichiarazioni di numerosi esponenti politici e rappresentanti delle Istituzioni che commentano singole iniziative o decisioni giurisdizionali, delle quali oltretutto non sono note le motivazioni, utilizzando espressioni violente e offensive estranee a ogni legittimo esercizio del diritto di critica", affermano in una nota i vertici del sindacato delle toghe. L'Anm auspica "che vengano accolti i reiterati inviti del Capo dello Stato a evitare conflitti e prese di posizione in grado di ingenerare tra i cittadini sfiducia nelle istituzioni della Repubblica". Immediata la reazione del Pdl per bocca di Fabrizio Cicchitto: "L'Anm non può pretendere che ci siano magistrati che intervengono pesantemente sul terreno politico e pretendere che non ci siano risposte sullo stesso piano".
Grillo: "Chiederemo ineleggibilità del Cavaliere. Vada in carcere" - Anche Beppe Grillo si fa sentire. E dal suo blog lancia l'affondo: "Berlusconi è il garante dell'osceno connubio tra illegalità e democrazia. Un parassita che se estratto dallo stomaco della nazione, come Alien, la farebbe morire". E precisa: "In un qualsiasi Paese democratico un personaggio come Berlusconi sarebbe in carcere o allontanato da ogni carica pubblica". Grillo ribadisce inoltre che il MoVimento 5 Stelle chiederà in Parlamento "l'ineleggibilità" del Cav perché la condanna in Appello prevede anche 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. "Vedremo chi voterà l'ineleggibilità", scrive spiegando che il M5S punta all'ineleggibilità di Berlusconi anche per l'applicazione della legge del 1957 per cui i titolari di una concessione pubblica e i rappresentanti legali di una società che fa affari con lo Stato non possono essere eletti. "Mi mangio un cappello -prosegue - se sarà votata dal pdmenoelle".
La sentenza di Cassazione dovrebbe arrivare entro 7 mesi - "Sei/sette mesi di agibilità politica: il tempo medio di fissazione di un processo in Cassazione è da ieri anche il tempo politico che rischia di rimanere a Silvio Berlusconi" scrive sul Corriere della Sera Luigi Ferrarella, che riassume i tempi tecnici per arrivare a una sentenza definitiva. Il quotidiano di via Solferino ricorda come "in caso di conferma della condanna anche in Cassazione, già a fine 2013 la Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama si troverebbe a dichiarare la decadenza da senatore di Berlusconi". "Poiché l'Appello depositerà tra 15 giorni le motivazioni, è probabile che il capo del Pdl sia al vaglio della Cassazione già entro fine anno, ben prima della prescrizione collocabile nel luglio 2014" conclude Ferrarella.